Quirinale, Forza Italia non molla su Berlusconi ma Salvini pensa al piano B: boatos indicano Pera

Quirinale, Forza Italia non molla su Berlusconi ma Salvini pensa al piano B: boatos indicano Pera

Quirinale, Forza Italia non molla su Berlusconi ma Salvini pensa al piano B: boatos indicano Pera


Il leader del Carroccio: “La Lega come forza responsabile e di governo, adesso e nei prossimi anni, farà una proposta che penso potrà essere convincente per tanti se non per tutti". Il prossimo vertice del centrodestra si svolgerà mercoledì o giovedì

Per il leader della Lega Matteo Salvini è necessario verificare se Berlusconi ha i numeri per la corsa al Quirinale "prima che si cominci a votare la settimana prossima". E in quei giorni, ha aggiunto parlando fuori dal Senato, "quando si comincia a votare, la Lega come forza responsabile e di governo, adesso e nei prossimi anni, farà una proposta che penso potrà essere convincente per tanti se non per tutti". Il prossimo vertice del centrodestra, ha annunciato, sarà mercoledì o giovedì.


Fi

Fonti di Forza Italia hanno subito chiarito che “le dichiarazioni di Matteo Salvini sono in linea con gli impegni presi e l'accordo raggiunto alla riunione dei leader del centrodestra di venerdì scorso. Come del presidente della Repubblica - come tutti i prossimi appuntamenti elettorali - unito e saprà esprimere un candidato all'altezza. Non c'è dubbio che il profilo del presidente Silvio Berlusconi sia quello più autorevole. Ogni tentativo di creare polemiche o contrapposizioni fittizie, utili sono agli avversari politici, sarà dunque respinto”.


M5S

Intanto ci sono tensioni nel M5s dopo l'intervista in cui l'esponente della direzione del Partito democratico, Goffredo Bettini, ha fotografato lo stallo sul Quirinale facendo, tra l'altro, riferimento a Giuseppe Conte: "Lo vedo in notevole difficoltà. Uomo leale, che apprezzo: ma più leader di governo, che capo di un partito". Parole che sono state accolte con freddezza nell'ala del M5s più vicina all'ex premier. Tanto che il vice presidente 5 Stelle, Riccardo Ricciardi, sottolinea: "Lasciano perplessi le parole espresse sulla leadership del presidente Conte da parte di un nostro alleato. Gli altri partiti, da sempre, giudicano le dinamiche del Movimento come se fosse un partito tradizionale, preda di correnti e personalismi. Hanno sempre sbagliato e sbagliano anche ora". Ma il caso ha suscitato una certa sorpresa fra i dem: fonti Pd di primo piano osservano che il rapporto fra Conte e Letta è "solido e quotidiano" e derubricano lo scontro a "fatti personali".


I positivi

Cresce il pressing del centrodestra per consentire di votare anche ai grandi elettori che dovessero risultare positivi al Covid dal 24 gennaio in poi. O, quanto meno, di consentire ai positivi asintomatici di poter partecipare, magari con modalità ad hoc, agli scrutini. Al momento, le regole stabilite per lo svolgimento delle votazioni per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica, già illustrate a tutti i gruppi, non prevedono deroghe. Dunque, ad oggi potranno votare per il Colle solo i grandi elettori con green pass valido e, quindi, non disattivato a seguito di un tampone positivo. Il green pass semplice è obbligatorio per poter accedere a Montecitorio. Il tema del voto per i positivi è già stato sollevato dai presidenti dei gruppi delle forze di centrodestra all'ultima Conferenza dei capigruppo della Camera, tenutasi la scorsa settimana e in occasione della quale sono state illustrate tutte le modalità di voto (dall'addio ai catafalchi tradizionali, sostituiti con nuove cabine, fino al numero massimo di 200 presenze contemporanee in Aula). In quella sede i capigruppo di Pd, M5s, Leu si dissero contrari a deroghe ed eccezioni (da parte di Iv invece c'era stata qualche apertura). Lo stesso presidente Roberto Fico non si era detto favorevole, ricordando la normativa vigente. Concetto ribadito anche ieri in un'intervista: "In questo momento a norma di legge i positivi al Covid non possono recarsi in Aula a votare". Fico ha poi garantito che comunque "l'istruttoria continua", pur precisando che la decisione assunta finora, che non prevede deroghe, "non comporta alcuna violazione delle procedure né della Costituzione", ma "ne discuteremo ancora". A ieri i deputati positivi erano 29, mentre il numero dei senatori si aggirava tra i 6 e gli 8.


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