
Morte di Simona Cinà a Bagheria, la famiglia denuncia anomalie e chiede la verità Photo Credit: Ansafoto/IGNAZIO MARCHESE
03 agosto 2025, ore 18:21
La giovane pallavolista, vent'anni, è stata trovata morta in piscina durante una festa di laurea. La famiglia denuncia irregolarità e chiede risposte. Domani l'autopsia
I GENITORI CHIEDONO RISPOSTE
«Vogliamo sapere cosa è realmente accaduto a Simona». Con queste parole cariche di dolore, Giusi Cinà, madre della giovane pallavolista di 21 anni, rompe il silenzio dopo la tragica morte della figlia durante una festa di laurea in una villa privata a Bagheria, in provincia di Palermo. Simona, ragazza sana, attiva e amante dello sport, è stata trovata priva di vita nella piscina del luogo in cui si stava svolgendo il festeggiamento, lasciando la famiglia e la comunità sconvolte e alla ricerca di risposte. La famiglia Cinà, assistita dall’avvocato Gabriele Giambrone, ha convocato una conferenza stampa per denunciare alcune incongruenze emerse dall’inchiesta in corso. Nonostante la gravità dell’accaduto, nessun sequestro è stato disposto sulla villa, e, in modo sorprendente, la consolle musicale è stata rimossa poche ore dopo la tragedia. Le bottiglie di alcolici, che dovrebbero essere state presenti durante la festa, sono misteriosamente sparite, mentre al loro arrivo la famiglia ha constatato con sgomento che non c’erano neppure i vestiti di Simona, come se si fosse cercato di cancellare tracce importanti per le indagini. A farsi portavoce del dolore e della rabbia è anche il padre, Luciano, insieme ai fratelli di Simona, che chiedono con forza la verità su quanto accaduto. Gabriele, uno dei fratelli, ha sottolineato come ci siano molte domande senza risposta: «Non sappiamo se qualcuno possa aver messo qualcosa nel bicchiere di Simona. Lei era una ragazza che non avrebbe mai fatto uso di droghe». Parole che evidenziano il forte senso di ingiustizia e il sospetto che si stia nascondendo qualcosa dietro questa tragica morte.
L'AUTOPSIA
Le autorità giudiziarie di Termini Imerese hanno disposto il sequestro del corpo e ordinato un’autopsia, attesa nei prossimi giorni, che dovrà chiarire le cause del decesso. Al momento, l’inchiesta è in una fase iniziale e non ci sono indagati, mentre i carabinieri continuano a raccogliere testimonianze e a ricostruire la dinamica di quanto successo. Secondo le prime ricostruzioni, Simona si trovava in piscina quando, probabilmente, ha avuto un malore. Rimane però un punto oscuro come nessuno dei presenti si sia accorto per diverso tempo che la giovane non si muoveva più. La piscina, infatti, era di dimensioni ridotte e l’area circostante era limitata, rendendo difficile giustificare una simile assenza di reazione. Il Policlinico di Palermo ospiterà l’autopsia che rappresenta un passaggio cruciale per far luce su questa tragedia ancora avvolta nel mistero. Gli inquirenti non escludono alcuna pista: dall’incidente a un possibile malore improvviso o a eventuali fattori esterni che potrebbero aver influito sulla drammatica conclusione di quella serata.
I MESSAGGI DELLA FESTA
La festa, organizzata per celebrare un importante traguardo accademico, era stata annunciata con messaggi che promettevano divertimento e “idratazione”, ma al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine attorno alle 4 del mattino, l’area era già stata in parte ripulita e molte bottiglie di alcolici erano sparite. I sacchi di plastica lasciavano intravedere soltanto bottigliette d’acqua vuote. Alcuni partecipanti avevano già lasciato la villa, mentre gli organizzatori avevano iniziato a riordinare lo spazio esterno, composto da un piccolo patio e la piscina stessa. Simona è stata trovata in bikini e, nonostante i tentativi di rianimazione, purtroppo non c’è stato nulla da fare. L’ambulanza è giunta sul posto pochi minuti dopo l’allarme, ma la ragazza era ormai deceduta. Rimane ancora da spiegare cosa sia accaduto in quell’ora che va dal suo ultimo messaggio con un’amica, alle 3:20, fino all’arrivo dei soccorsi.