Addio a Nicola Pietrangeli, folla commossa alla Gran Madre di Dio per l’ultimo saluto

Addio a Nicola Pietrangeli, folla commossa alla Gran Madre di Dio per l’ultimo saluto

Addio a Nicola Pietrangeli, folla commossa alla Gran Madre di Dio per l’ultimo saluto Photo Credit: ANSA/MASSIMO PERCOSSI


Roma ha reso omaggio a Nicola Pietrangeli con una cerimonia intima, ma affollata Presenti famiglia, amici, istituzioni e il principe Alberto per ricordare il campione del tennis

L'ARRIVO DEL FERETRO E LA PRESENZA DI ALBERTO DI MONACO

Un flusso costante di persone, volti noti e amici di una vita ha riempito Ponte Milvio attorno alla Gran Madre di Dio, dove nel primo pomeriggio si è celebrato l’addio a Nicola Pietrangeli. L’atmosfera, composta e silenziosa, ha avvolto i presenti ben prima dell’arrivo del feretro, giunto poco prima delle 15. Non c’erano telecamere né clamore intorno al carro funebre, solo un raccoglimento profondo che ha accompagnato l’ingresso nella basilica. Sulla bara, semplice e lucida, spiccava un cuscino di rose bianche, mentre poco dietro erano state deposte le ghirlande della Lazio e del Circolo Canottieri Roma, luoghi simbolici della vita del campione. L’accesso in chiesa ha segnato l’inizio di un momento intimo ma partecipato, al quale ha preso parte anche il principe Alberto di Monaco, molto legato alla famiglia Pietrangeli. Visibilmente emozionato, ha spiegato ai presenti quanto fosse importante per lui condividere questo saluto: “Era un uomo splendido, una presenza costante nei passaggi fondamentali della mia vita”. Parole semplici, pronunciate con voce bassa ma ferma, che hanno contribuito a dare il tono alla commemorazione.

I TANTI PRESENTI AL FUNERALE

Tra i primi ad arrivare c’era anche Licia Colò, compagna amatissima di Pietrangeli, giunta insieme ai figli Marco e Filippo. I tre sono stati circondati dall’affetto di amici, colleghi e figure del mondo dello sport accorsi per onorare la memoria del tennista scomparso il 1° dicembre a 92 anni. A rappresentare le istituzioni sportive c’erano il presidente della FITP Angelo Binaghi, che aveva definito Pietrangeli “il simbolo del tennis italiano”, e Giovanni Malagò, che ha ricordato con commozione un rapporto personale profondo e radicato nel tempo: “Mi chiamava sempre ‘Giovannino’, anche quando non ero più tanto ‘ino’. Per me era più di un campione: era un amico di famiglia”. Non sono mancati gli ex campioni: Adriano Panatta è arrivato proprio mentre il feretro veniva portato all’interno, seguito da Fabio Fognini, che ha voluto essere presente almeno nell’ultimo saluto dopo non aver potuto partecipare alla camera ardente. Presente anche Franco Carraro, che ha ricordato l’influenza di Pietrangeli come figura fondamentale per lo sviluppo del tennis italiano.

L'OMELIA E L'ULTIMO SALUTO

Durante l’omelia, don Renzo Del Vecchio ha tratteggiato un ritratto umano più che sportivo del campione, soffermandosi sulla sua ironia, definita “la caratteristica delle persone intelligenti”. Ha immaginato Pietrangeli “a discutere anche con Gesù, trovando magari un difetto pure a lui”, strappando un sorriso affettuoso all’assemblea. Al termine della funzione, il feretro è stato accompagnato all’uscita dai giovani calciatori della Lazio, che hanno sorretto lo stendardo biancoceleste. Un lungo e caldo applauso ha avvolto la bara mentre lasciava la chiesa, chiudendo un’ultima volta attorno a Nicola Pietrangeli l’abbraccio della sua Roma.



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