Venti secondi per dire no alle molestie: sindacalista assolto due volte. Oggi la sentenza della Cassazione

Venti secondi per dire no alle molestie: sindacalista assolto due volte. Oggi la sentenza della Cassazione

Venti secondi per dire no alle molestie: sindacalista assolto due volte. Oggi la sentenza della Cassazione Photo Credit: agenziafotogramma.it


Secondo i giudici le molestie si sarebbero protratte un tempo sufficiente per consentire alla donna di "dileguarsi". Il Procuratore Generale si è rivolto alla Corte Suprema, che oggi si pronuncerà

30 secondi sono sufficienti a sfuggire ad una aggressione sessuale? Secondo la Corte d’appello milanese la risposta è sì.

LE ASSOLUZIONI

L'ex sindacalista Raffaele Meola, accusato di violenza sessuale sulla hostess Barbara D’Astolto, è stato assolto in primo e secondo grado dalla Corte di Milano, perché -si legge sulla sentenza- “20-30 secondi sono una finestra temporale sufficiente che avrebbe consentito alla vittima di potersi dileguare”. Per i giudici della Corte di Appello la condotta del sindacalista 'non ha (senz'altro) vanificato ogni possibile reazione della parte offesa, essendosi protratta per un tempo sufficiente" -20/30 secondi, appunto- per poter sfuggire all’aggressione. Il verdetto di assoluzione aveva suscitato polemiche ed ora un nuovo processo d'appello nei confronti dell’uomo è stato richiesto dal procuratore generale di Cassazione.

I FATTI

I fatti erano avvenuti nel 2018. Nel pomeriggio del 12 marzo Barbara D’Astolto si era trattenuta a Malpensa per parlare con Meola. La seconda maternità aveva innescato tensioni e un contenzioso con la Neos, la compagnia aerea per cui lavorava. Per questo, su suggerimento di una collega, aveva deciso di parlare con il sindacalista. Si era fatto tardi, quindi, gli uffici erano vuoti. Quando lei aveva iniziato a parlare — si legge negli atti del processo — lui aveva cominciato a farle un massaggio («Sei troppo tesa») che poi era sfociato in palpeggiamenti sempre più sfrontati, come racconta la denuncia che è stata presentata ai carabinieri tre mesi più tardi. A presentare ricorso in Cassazione sono state sia la parte civile che la procura generale di Milano. Era presente in aula D’Astolto, l'ex hostess, assistita dall'avvocato Teresa Manente. All'udienza in Cassazione la difesa dell'imputato ha sollecitato il rigetto dei ricorsi. La sentenza è attesa in serata.

LE DICHIARAZIONI

''Ascoltare in aula l'avvocato di lui mi ha provocato un misto di indignazione, rabbia e tanto sconforto. Non so quale sarà la decisione della Cassazione ma spero che i supremi giudici abbiano il coraggio di ribaltare queste due sentenze di assoluzione che io reputo indegne' ha detto Barbara D’Astolto. ''Se i supremi giudici dovessero confermare le sentenze, vuol dire che non solo io, ma tutte le donne lavoratrici sono veramente in pericolo e che chiunque è autorizzato a mettere le mani addosso a una donna'' ha aggiunto D'Astolto, assistita dall'avvocato Teresa Manente, intervenendo al sit-in in piazza Cavour promosso da 'Differenza Donna.



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