Strade Bianche 2025: che la polvere si alzi

Strade Bianche 2025: che la polvere si alzi

Strade Bianche 2025: che la polvere si alzi


La classica di ciclismo più a sud delle corse del nord. In versione maschile e femminile oltre 300 atleti si danno battaglia sugli sterrati delle colline senesi.

La piazza a forma di conchiglia dove si svolge ogni anno il palio, oggi è l’arrivo delle Strade Bianche 2025. Siena ha sostituito gli stendardi delle contrade della corsa equestre con i simboli della corsa, bandierine in tutte le vetrine dei bei negozi del centro con la scritta bianca su fondo amaranto, il colore di questa gara. La piazza è a forma di conchiglia, con lieve pendenza verso il centro. Circondata da palazzi del XIV secolo in piccoli mattoncini rossi e tetti perlati. Sull’unico lato diritto si staglia il palazzo del Comune su cui si erge l’iconica Torre del Mangia. Con i suoi 102 metri domina la città, alta quanto quella del Duomo non lontana, a simboleggiare l’eguale status tra potere temporale e quello secolare: Chiesa vs Stato.


TORRE DEL MANGIA

Chiamata così dai senesi fin dal Milletrecento per parlare del simbolo della città, una torre campanaria laica, che già nel Medioevo scandiva il tempo dei cittadini. I senesi, la campana del comune la riconoscono al primo rintocco: produce un suono strozzato, roco, a causa di una crepa che si è aperta sulla superficie della calotta e che mai è stata sistemata, è così che alla scampanata comunale il popolo si è affezionato. Ma la vera peculiarità della torre sta nel nome: si chiama ‘Del Mangia’ perché così era soprannominato il primo campanaro che viveva nella torre, addetto al batacchio. Non perché fosse un gran mangione, bensì perché era uno sperperone: spendeva e spandeva ogni fiorino del suo salario, e la gente del posto lo chiamava ‘Mangiaguadagno’. Da qui la Torre del Mangia.


LA CORSA

Gli atleti della sterrata d’Italia, tra la partenza e l’arrivo a Siena, affrontano un tracciato che prevede molti tratti non pavimentati -circa il 30% del percorso- attraverso un territorio mozzafiato. Ondeggiando sulle morbidezze dei rilievi della campagna dell’entroterra Toscana, i corridori non hanno modo di godere della bellezza del panorama, ma oltre le nuvole di polvere che circondano il gruppo, si schiude un territorio ricco di storia di arte e di gusto. Capitale dell’enogastronomia del Belpaese, la zona del senese offre borghi come Montalcino, Montepulcino e quelli del Chianti, che oltre ad essere piccoli gioielli ricchi di storia simili a presepi, firmano vini e più famosi del mondo. E poi, magari meno altisonanti, ma ugualmente affascinanti, i ciclisti sfioreranno Sovicille con i suoi castelli e abbazie; Murlo al centro di un territorio incontaminato; San Quirico d’Orcia nel cuore della Val d’Orcia, che insieme a Pienza sono patrimonio dell’UNESCO (come lo è la stessa Siena). Insomma, più che una corsa, sembra un tour tra le bellezze italiane delle quali chiunque può godere.


LA NUOLA DI POLVERE

Che si alzi la polvere è il claim di Strade Bianche 2025. Nella versione maschile e in quella Women Elite professionisti in programma l’8 marzo, poi la Gran Fondo per i non professionisti in scena domenica 9 marzo. Partenza Fortezza Medicea, arrivo Piazza del Campo, a Siena. La gara fa parte delle grandi classiche del ciclismo italiano. 213 chilometri per la corsa maschile alla sua 19esima edizione con 175 atleti e 136 chilometri per la femminile alla sua 11esima edizione con 144 concorrenti. Alla 10ma il Gran Fondo dilettanti.



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