
Regionali, focus del centrodestra su Veneto e Campania: avanzano Stefani (Liga Veneta) e Cirielli (Fdi) Photo Credit: Agenzia Fotogramma
21 luglio 2025, ore 15:33
L'ipotesi di schierare il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, se mai davvero portata sul tavolo, adesso sembra assai remota, pressoché archiviata: era un’opzione per far entrare nel governo Zaia, ma il responsabile del Viminale ha escluso il suo assenso
Sarà un vertice serale quello di oggi tra i leader del centrodestra, Giorgia Meloni, Antoni Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi, che si confronteranno nuovamente - dopo la fumata nera di mercoledì scorso - per tentare sciogliere i nodi delle candidature per le Regioni al voto in autunno. Dal Veneto alla Puglia, passando per Toscana, Marche e Campania, le forze di maggioranza cercano l'intesa sul nome da presentare agli elettori. Ma il traguardo, in particolare per Veneto (e anche Campania) non pare a due passi, nonostante l'ottimismo del leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, che nelle scorse ore si è detto sicuro che quello di oggi sarà il vertice da cui uscirà il candidato per la successione a palazzo Balbi, dove siede Luca Zaia.
Il Veneto
Il Veneto resta infatti il punto di partenza per fare ordine in tutte le altre caselle da riempire. Cui potrebbe aggiungersi, per via dell'indagine sull'urbanistica, anche la partita per l'eventuale corsa per il dopo Sala. Una vicenda che si complica, anche per la necessità di fare presto, viste le urne alle porte. I leghisti del Veneto sembra vogliano tenere il punto: la guida della regione, chiedono, resti a trazione Carroccio. Per i salviniani i nomi restano quelli del vicesegretario Alberto Stefani, che è anche il capo della Liga Veneta, e poi quello del sindaco Mario Conte, fascia tricolore a Treviso. "Sul Veneto abbiamo nomi importanti, abbiamo un ragazzo fantastico, che è Stefani, che credo possa dare risposte molto buone anche per il dopo Zaia perché può continuare nel solco di un grande presidente", sottolinea il braccio destro di Salvini Claudio Durigon. Dalle parti di Zaia carte nascoste per ora, su eventuali liste a suo nome e su possibili incarichi a Roma. Di certo, viene sottolineato, non ci sono stati confronti recenti sul suo futuro con Giorgia Meloni. Gli ultimi incontri tra il governatore leghista e la premier risalgono a inizio giugno, dopo la 'svolta' di Fdi sul terzo mandato, poi definitivamente accantonato.
Fdi
Da parte sua Fratelli d'Italia tiene in bella vista il pallottoliere delle ultime consultazioni, non mancando di cerchiare in rosso la percentuale di voti quasi tre volte superiori a quelli della Lega. I senatori Speranzon e De Carlo sono i papabili del partito di maggioranza relativa, mentre Fi chiede di convergere sul suo Luca Tosi. Altra candidatura ancora in sospeso resta quella della Campania. Qui gli alleati devono scegliere il nome da contrapporre a Roberto Fico, pentastellato ex presidente della Camera, che pare aver messo d'accordo tutto il centrosinistra. L'ipotesi di schierare il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, se mai davvero sul tavolo, ora sembra assai remota, pressoché archiviata. "Avremo grandi soddisfazioni in Campania, dove la partita si può giocare, perché io una volta l'errore l'ho fatto di votare Fico e dico ai campani di non fare l'errore che ho fatto io quando l'ho votato come presidente della Camera", è la battuta sempre di Durigon.
I nomi
Sui nomi si resta dunque a quelli finora più gettonati: il leghista Gianpiero Zinzi, deputato e segretario regionale, e il meloniano Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri. Che proprio oggi incassa il via libera degli alleati di Noi Moderati, finora in campo per Mara Carfagna: "Se i leader nazionali dovessero optare per Cirielli, noi ci saremo". Zinzi intanto assicura che chiunque sarà scelto, avrà tutta la coalizione alle spalle: "Noi il giorno dopo che facciamo il nome ci compattiamo". Ma appunto il nome ancora non c'è. Sul profilo insiste Fulvio Martusciello, segretario di Forza Italia in Campania: "Stiamo scegliendo il miglior candidato possibile per essere competitivi, Forza Italia cresce e io dico che si vince al centro, per cui sono certo che il candidato del centrodestra sarà espressione di quell'area". Parole che rafforzano l'ipotesi che Forza Italia potrebbe tirare fuori dal cilindro oggi il suo 'civico'.