
Oggi, primo giugno 2025 è la Giornata Mondiale dei Genitori, è Gen Z allert: quasi la metà dei giovani italiani si sente solo Photo Credit: foto agenzia fotogramma.it
01 giugno 2025, ore 08:00 , agg. alle 14:25
La soluzione potrebbe essere la famiglia
In occasione della Giornata Mondiale dei Genitori, che si celebra oggi, domenica 1 giugno, suona un campanello d’allarme che riguarda i giovani: la Generazione Z sta vivendo una vera e propria emergenza silenziosa. A parlare sono i numeri. Recenti indagini indicano che oltre il 45% dei ragazzi italiani nati tra il 1997 e il 2012 si sente costantemente solo. Ma a preoccupare sono anche i numeri a livello globale: più di uno su tre convive ogni giorno con la sensazione di isolamento. Uscire dal tunnel della solitudine è possibile secondo esperti e psicologi e la chiave è costruire e valorizzare relazioni sane con i propri genitori.
Solitudine digitale
Il vero problema è che sempre più giovani vivono connessi con il mondo dei social. Distaccati quindi dal mondo reale. Si tratta di uno dei paradossi che accompagna la vita della Generazione Z. Sembrerà strano ma in un mondo dove tutto sembra essere a portata di clic, moltissimi ragazzi si sentono “soli anche in mezzo agli altri”. Uno dei disagi psicologici più frequenti è la disconnessione tra la vita online e quella offline. Secondo Fortune USA, il 34% dei giovani nel mondo soffre costantemente di solitudine. Va peggio in Europa con picchi più alti: in Gran Bretagna, ad esempio, è un problema per l’85% dei giovanissimi, mentre in Italia, secondo un’indagine BVA Doxa quasi un giovane su due si sente disorientato, smarrito, privo di punti di riferimento.
Il ruolo dei genitori
Ed è qui che i genitori dovrebbero intervenire. Secondo la Fondazione Relazionésimo, una realtà italiana che promuove l’importanza delle relazioni umane nei contesti sociali, in particolare all’interno delle famiglie, i genitori, pur appartenendo a generazioni diverse, restano esempi fondamentali di protezione, supporto e ascolto è quanto sostengono le fondatrici Ketty Panni e Ombretta Zulian. Proprio l’ascolto sembra essere ciò che i giovani desiderano di più. Uno studio americano mette in evidenza come il 62% dei ragazzi della Generazione Z chiede ai propri genitori di essere ascoltato di più, senza giudizi, per poter esprimere con libertà emozioni e disagi.
Nessun supereroe
La solitudine però da problema, può trasformarsi in una possibilità di rinascita relazionale e questo è dato dal dialogo che deve rinascere tra figli e genitori. Soprattutto in momenti difficili. Per questo motivo, in occasione della Giornata Mondiale dei Genitori, la Fondazione Relazionésimo ha lanciato il progetto “Ascoltami-Parlami”, un’iniziativa che coinvolge genitori, insegnanti e ragazzi per promuovere un nuovo patto educativo fondato sul confronto diretto e sul fare insieme. Ma cosa possono fare allora, i genitori? Ad esempio ascoltare senza giudicare, oppure offrire supporto concreto ma non invadente, ma anche accettare anche i “no” e i silenzi, poi fare attività insieme, senza imporre e infine costruire dialoghi veri, anche su temi scomodi. Il tutto per aiutare i figli a trovare la propria strada, accompagnandoli con pazienza e rispetto.