Nella notte italiana è cominciata l'invasione israeliana di Gaza, mentre non si fermano i raid aerei

Nella notte italiana è cominciata l'invasione israeliana di Gaza, mentre non si fermano i raid aerei Photo Credit: Ansa/HAITHAM IMAD
21 agosto 2025, ore 12:57
Israele richiama 70000 riservisti per spingere i palestinesi verso il confine con l'Egitto, Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres chiede il cessate il fuoco immediato
Nel cuore della notte italiana è cominciata l’avanzata terrestre degli israeliani su Gaza City. Ma non si fermano i raid aerei. Almeno cinque persone sono morte e altre 10 sono rimaste ferite in un raid lanciato la scorsa notte dalle forze israeliane contro una scuola trasformata in rifugio per sfollati nel campo profughi di al-Shati, nella zona nord-occidentale di Gaza City.
Tutti gli occidentali la chiamano Gaza City, la sua versione inglese, ma il nome arabo è Medinat Ghazzah. Nelle lingue semitiche, Gaza significa «forte» o «feroce», gli antichi Egizi la chiamavano «Ghazzat», «preziosa». La città più grande e popolosa della Striscia, tornata a essere linea del fronte, è stata anche nominata «Ghazzat Hashem» in onore di Hashim, il bisnonno di Maometto, che, secondo i racconti , è sepolto lì.
Prima dell’ottobre 2023, ci vivevano 750 mila persone in un’area di 45 chilometri quadrati: circa 9.983 abitanti per chilometro quadrato. Milano ne conta 7.843, Roma 2.200. Durante l’ultimo cessate il fuoco di gennaio, 800 mila tra uomini e donne hanno fatto ritorno in ciò che rimane della città, nei suoi palazzi sventrati, nelle strutture umanitarie diroccate, nelle tende. Gaza City è — era — suddivisa in 14 quartieri con un consiglio comunale formato da altrettanti membri, quasi tutti legati pericolosamente ad Hamas.
Come cambia lo scenario
La guerra che non finisce diventa un bis anche nel nome scelto dai generali per l’operazione avviata ieri al tramonto. I Carri di Gedeone 2 si stanno già muovendo alla periferia della città , l’obiettivo è la cattura di quello che una volta era il centro principale della Striscia e in questi ventidue mesi di conflitto è rimasto il punto dove si sono ammassati oltre un milione di palestinesi costretti a fuggire dall’offensiva militare. I comandanti vogliono spingerli a forza verso sud, verso la città di Rafah e il confine con l’Egitto. Una sorta di deportazione .
Hamas in ginocchio
«Ormai Hamas è ridotto a un gruppo di guerriglia malconcio», proclama il portavoce dell’esercito ebraico. «Colpiremo ancora più in profondità nella città di Gaza, una roccaforte del terrore». La nuova invasione ordinata dal governo di Benjamin Netanyahu richiede la mobilitazione di 130 mila riservisti, tra loro 60 mila hanno già ricevuto i messaggi di richiamo e lo Stato Maggiore calcola che gli scontri andranno avanti anche nel 2026. Gli israeliani che hanno già combattuto per mesi a Gaza devono indossare di nuovo la divisa, mentre migliaia di ultraortodossi — i cui partiti sono alleati di Netanyahu nella coalizione al potere — protestano contro il tentativo di arruolarli per il servizio di leva obbligatorio.
Guterres rinnova appello per un cessate il fuoco immediato a Gaza
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto oggi un cessate il fuoco immediato a Gaza, dopo l'annuncio da parte di Israele dei primi passi di un'operazione per l'occupazione completa di Gaza City. «È fondamentale raggiungere subito un cessate il fuoco per evitare le morti e la distruzione che un'operazione militare contro Gaza City inevitabilmente causerebbe», ha affermato Guterres, in Giappone per prendere parte alla nona Conferenza internazionale di Tokyo sullo sviluppo africano.