Mostra del Cinema di Venezia 2025, Silent Friend di Ildikó Enyedi: trama e cast del film in Concorso

Mostra del Cinema di Venezia 2025, Silent Friend di Ildikó Enyedi: trama e cast del film in Concorso
05 settembre 2025, ore 21:00
Diretto con una maestria filosofica da un regista capace di sfidare le convenzioni del cinema contemporaneo, esplora il misterioso e profondo rapporto tra uomo e natura
Ultimi colpi di scena per un Concorso che, mai come in questa 82ªedizione, continua a sorprendere. Variegato, folle, inaspettato, commovente ed esplosivo: il programma di quest’anno non ha concesso tregua né certezze. Oggi, nell’ultima giornata prima dell’assegnazione del Leone d’Oro, è arrivata anche Ildikó Enyedi, regista che porta sullo schermo un legame mistico (ancora tutto da indagare) tra l’essere umano e la natura.
SILENT FRIEND, LA TRAMA
Nel cuore di un giardino botanico in una città universitaria medievale in Germania si erge un maestoso ginkgo biloba. Questo testimone silenzioso ha osservato per oltre un secolo i tranquilli ritmi di trasformazione attraverso tre vite umane. Nel 2020, un neuroscienziato di Hong Kong, esplorando la mente dei neonati, inizia un esperimento inaspettato con il vecchio albero. Nel 1972, una giovane studentessa subisce un profondo cambiamento grazie al semplice atto di osservare e connettersi con un geranio. 1908, la prima donna ammessa all’università scopre, attraverso la lente della fotografia, i sacri schemi dell’universo nascosti nella più umile delle piante.
Seguiamo i loro goffi e impacciati tentativi di stabilire dei legami – ognuno profondamente radicato nel proprio presente – mentre vengono trasformati dal potere silenzioso, persistente e misterioso della natura. L’antico ginkgo biloba ci avvicina al senso dell’essere umani: al nostro desiderio di sentirci a casa.
SILENT FRIEND, LA RECENSIONE
Questo film, diretto con una maestria filosofica da un regista capace di sfidare le convenzioni del cinema contemporaneo, esplora il misterioso e profondo rapporto tra uomo e natura, con una sensibilità che sfiora il magico, l’esoterico e persino l'inquietante. La trama e le immagini, ci trasportano in un viaggio nel tempo dove le piante non sono semplici esseri vegetali, ma entità vive, pensanti, che osservano, amano e comunicano in un linguaggio tutto loro. In ogni epoca, questi esseri verdi sembrano custodire segreti ancestrali, silenziosi testimoni della nostra evoluzione e della nostra connessione profonda con il mondo naturale. Le storie, pur così lontane nel tempo, si intrecciano in un modo che sfida ogni logica narrativa tradizionale, come se le piante stesse fossero le vere protagoniste del racconto, dotate di un’anima che ci osserva, ci giudica, e ci guida. La regia è un viaggio sensoriale in sé. L’estetica del film è ipnotica, ogni scena costruita con una cura maniacale per i dettagli visivi e sonori, rendendo ogni inquadratura un’opera d’arte.
Ogni movimento della macchina da presa, ogni suono, ogni sguardo si fa portatore di un significato profondo e misterioso. L’uso delle luci e delle ombre, la fotografia vibrante, e le musiche coinvolgenti sono il cuore pulsante di un film che riesce a trasportare lo spettatore in un mondo sospeso tra sogno e realtà, dove la natura non è solo un elemento di sfondo, ma una presenza viva, palpabile e inesorabile. Ci sono momenti di pura follia visiva, dove la logica è sospesa e lo spettatore si lascia trascinare da un flusso di immagini e sensazioni. Ma c'è anche una dolcezza magica, un lato misterioso e avvolgente che sembra voler sussurrare segreti antichi. È come se il film ci stesse chiedendo di ascoltare la terra, di sentire ciò che le piante hanno da dirci, di riconoscere una connessione che va oltre la razionalità. Il film è un inno all’invisibile e all’incomprensibile. In un’epoca dove spesso ci dimentichiamo di essere parte di un ecosistema più grande, Silent Friend ci invita a riscoprire la sacralità della natura e a riflettere sul nostro legame con essa, un legame che trascende le parole e il tempo. E lo fa con una bellezza e una forza emotiva che rimangono impresse nella memoria, come un sogno che si fa realtà.