
Milano, Tancredi risponde alle domande del Gip, Marinoni deposita una memoria e nega la corruzione Photo Credit: Agenzia Fotogramma
23 luglio 2025, ore 16:44 , agg. alle 17:32
L'ex assessore alla Rigenerazione urbana ha risposto alle domande (“Ho agito sempre nell’interesse del Comune”), ma i pm hanno ribadito l'istanza di arresto. L'ex presidente della Commissione Paesaggio parla di 'giudizi morali' più che 'di elementi concreti'
Al Tribunale di Milano è l’attesissimo giorno degli interrogatori preventivi dei 6 indagati, per i quali i magistrati hanno chiesto l'arresto nell'ambito dell'inchiesta sull'urbanistica. Le accuse nei confronti degli indagati - tra i quali il dimissionario assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi e lo sviluppatore immobiliare Manfredi Catella - sono di corruzione, induzione indebita e falso nelle dichiarazioni sui conflitti di interesse.
Tancredi
L'ex assessore alla Rigenerazione urbana Tancredi ha risposto alle domande del gip per un'ora e mezza, ma i piemme hanno ribadito l'istanza di arresto, lui Tancredi però ha affermato di “aver agito sempre nell’interesse del Comune”. Mentre in una memoria depositata stamani l'ex presidente della Commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni dichiara che la Procura ha riportato negli atti 'giudizi morali' più che 'elementi concreti', e nega la corruzione: «È del tutto evidente che il Pubblico Ministero sovrappone il ruolo della pena definitiva con quello dell'esigenza cautelare, che non è esprimere lo sdegno della Procura o della società civile per comportamenti eticamente discutibili, bensì prevenire un pericolo concreto ed attuale».
Pella
E sì è concluso dopo circa un'ora l'interrogatorio dell'architetto Federico Pella, che ha risposto a tutte le domande del Gip del tribunale di Milano Mattia Fiorentini e ha presentato, attraverso il suo legale, una memoria difensiva. L'ex manager della J+S è accusato di corruzione nella maxi inchiesta sull'urbanistica milanese e per lui i Procuratori della Repubblica hanno chiesto il carcere.
Park Towers
Intanto in contemporanea un'altra decisione: sono stati rinviati a giudizio altri 6 indagati per l’ipotesi di lottizzazione abusiva delle «Park Towers» a Crescenzago. Fattostà che per la leader Pd Elly Schlein, sta diventando l’estate delle inchieste: Milano, poi l’indagine su Ricci, candidato nelle Marche, in Piemonte il rischio processo per il deputato Laus, a Bologna l’indagine sui permessi edilizi facili. E così quando la soluzione del Risiko delle Regionali sembrava a un passo, sono arrivati diversi colpi bassi, con il rischio di rimettere in gioco tutte le candidature. Ma non solo. Fino a poco tempo fa l’obiettivo del «campo largo» era quello di tentare di vincere 4 a 1, conquistando Toscana, Marche, Campania e Puglia. Con le Marche in «versione Ohio», ossia la Regione da strappare al centrodestra, che secondo alcuni sondaggi riservati è data in affanno. Ma l’inchiesta su Ricci, ex sindaco di Pesaro, sta facendo svanire il sogno.
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