Manovra, il Senato vota la fiducia. Le proteste delle opposizioni. Giorgetti: "in Europa a testa alta" Photo Credit: ANSA
23 dicembre 2025, ore 15:59
Il maxi-emendamento ora passa alla Camera per l'approvazione definitiva, calendarizzata per il 30 dicembre. Il titolare dell'Economia si dice soddisfatto per i risultati raggiunti. In Aula i cartelli del PD
Via libera del Senato alla manovra che ora passa all'esame della Camera. I sì sono stati 110, 66 i no e 2 astenuti. L'Aula di Palazzo Madama aveva approvato in precedenza la fiducia posta dal Governo sul maxiemendamento (973 commi): 113 voti a favore, 70 contrari, 2 astenuti. Poco prima della riunione per il primo voto sono apparsi cartelli sollevati dal PD con la scritta bianca su fondo rosso ‘Meloni voltafaccia’. Il presidente di Palazzo Madama, Ignazio La Russa, ha richiamato i colleghi e ha chiesto di procedere con la votazione tra le proteste. Oggi è l’ultimo giorno per il via libera alla legge di bilancio che sarà poi inviata alla Camera per l’approvazione definitiva. La quarta del Governo Meloni, che vale 22 miliardi di euro e ha avuto un percorso accidentato con frizioni, negate dagli interessati, tra il vicepremier Salvini e il suo ministro dell’economia Giorgetti.
LE FRIZIONI NEGATE
ll capo della Lega ha derubricato le tensioni come invenzioni giornalistiche, "Fantasy" ha detto Salvini, dopo essere stato avvistato immerso in un fitto confronto proprio con il titolare del MEF. Il ministro dei trasporti, incalzato dai giornalisti all’uscita dell’aula sul decreto armi per l’Ucraina, che tanto dissenso ha portato in seno alla maggioranza, ha rimandato il tema al suo sodale di partito, Claudio Borghi, il leghista di ferro di rito salviniano, che, con le sue battaglie e sabotaggi, ha messo più volte a rischio la stabilità di Governo. "Se ne stanno occupando brillantemente altri, chiedete al senatore Borghi" ha scherzato il vicepremier Matteo Salvini, lasciando il Senato dopo il via libera alla manovra
LO STRALCIO DELLE NORME
La commissione Bilancio del Senato, prima della seduta, ha stralciato cinque misure dall’emendamento tra le quali quella che prevedeva, per gli imprenditori condannati, l’esonero dal pagamento degli arretrati ai lavoratori sottopagati, norma che aveva scatenato le opposizioni, che ne chiedevano la cancellazione. Nel maxi-provvedimento, invece, non è presente la misura riguardante lo spoil system per le Authority.
LA SODDISFAZIONE DEL MEF
Giorgetti ha risposto alle accuse di austerità lanciate dalle opposizioni, definendo la manovra prudente, anche in considerazione del livello del debito pubblico dell’Italia. "Grazie a questo tipo di politica", ha affermato il ministro dell’Economia, il nostro Paese si presente a testa alta in Europa e nel mondo. "Quello che vorrei sottolineare è che siamo intervenuti su questioni che sembravano quasi impossibili. La tassazione solo al 5% degli aumenti contrattuali era qualcosa che veniva chiesto da sempre dai sindacati e l'abbiamo fatto per i lavoratori dipendenti con redditi più bassi. La tassazione all'1% dei salari di produttività credo anche che sia sintomatica della direzione verso cui si deve andare. Quindi davvero un bilancio positivo che dimostra ancora una volta come tutto il Governo sostiene questa linea che abbiamo impostato 3 anni fa" ha detto il ministro Giorgetti parlando con i giornalisti in Senato



