Il dramma di Gaza: la guerra e la fame uccidono adulti e bambini. Oggi 31 morti a seguito di un attacco. Il documento contro Israele

Il dramma di Gaza: la guerra e la fame uccidono adulti e bambini. il documento contro Israele fimato da 28 Paesi Photo Credit: fotogramma
22 luglio 2025, ore 10:30
Non si ferma Israele. Nuovi attacchi nella Striscia, oggi sono 31 i morti a Gaza City, in un campo di sfollati. L'appello di 28 Paesi, tra cui l'Italia, per chiedere a Netanyahu di fermare l'uccisione dei civili. Anche la fama uccide
Lo sterminio che sembra sistematico continua nella terra di Gaza. dopo l’attacco di ieri a Deir al Balah, che ha costretto alla fuga migliaia di persone e ha provocato almeno 3 morti, oggi gli attacchi degli Israeliani si sono concentrati a Gaza City nel nord della Striscia. Secondo fonti mediche locali sono almeno 31 i palestinesi uccisi e decine sono rimasti feriti. La cronaca parla di carri armati dell'Esercito che hanno aperto il fuoco sulle tende che ospitavano gli sfollati nel campo di al-Shati, nella parte occidentale della città. Nessun commento specifico da parte di Israele per giustificare l’attacco, Tel Aviv nasconde le proprie azioni dietro la ricerca degli ostaggi che ancora sono detenuti da Hamas, -sono 50, ma solo meno della metà sarebbe ancora in vita-. La comunità internazionale risponde che non sono accettabili i cosiddetti danni collaterali dei raid israeliani, e 28 Paesi hanno firmato un appello indirizzato allo stato ebraico. Nel documento si condanna la distribuzione di aiuti con il contagocce e l’uccisione disumana dei civili compresi i bambini. Tra i firmatari anche l’Italia la Gran Bretagna, la Francia, ma non gli Stati Uniti e la Germania. Il cancelliere tedesco Merz che non ha firmato, ha comunque sostenuto che ciò che sta facendo Israele è inaccettabile.
LA FRANCIA CHIEDE L'ACCESSO PER I GIORNALISTI
La Francia chiede che "alla stampa libera e indipendente sia consentito l'accesso a Gaza per mostrare" cosa sta accadendo nel territorio, a rischio carestia dopo 21 mesi di guerra, ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri, Jean-Noël Barrot, in un'intervista a radio France Inter. Commentando poi la denuncia di ieri dell'agenzia di stampa Afp sulla situazione di diversi suoi dipendenti a Gaza, il ministro ha affermato: "Speriamo di poter far uscire alcuni collaboratori dei giornalisti nelle prossime settimane", aggiungendo: "Stiamo dedicando molti sforzi e molte energie a questo".
LA FAME UCCIDE NELLA STRISCIA
Ieri la Afp ha affermato in un comunicato, riferendosi a suoi dipendenti nella Striscia: "Per mesi abbiamo assistito impotenti al drammatico deterioramento delle loro condizioni di vita. La loro situazione è ormai insostenibile, nonostante il coraggio esemplare, l'impegno professionale e la resilienza. In una nota il cdr ha scritto: "Abbiamo perso giornalisti nei conflitti, abbiamo avuto feriti e prigionieri tra le nostre fila, ma nessuno di noi ricorda di aver visto un collega morire di fame". Nei 363 km quadrati della Striscia si muore di fame. “Ogni giorno perdiamo uno o due bambini per la malnutrizione” denuncia Fidaa al Nadi in quel che resta dell’ospedale Nasser. Le testimonianze dei medici internazionali presenti a Gaza confermano i peggiori racconti