Festa del Cinema di Roma 2023. La Cortellesi racconta il passato per spronare il futuro

Festa del Cinema di Roma 2023. La Cortellesi racconta il passato per spronare il futuro

Festa del Cinema di Roma 2023. La Cortellesi racconta il passato per spronare il futuro Photo Credit: Agenzia Fotogramma.it


Buona la prima per la Cortellesi regista, che con il suo C’è ancora domani, regala un inno di speranza a tutte le donne

È cominciata ieri la diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma. La kermesse è diventata maggiorenne e, dopo alcuni anni spesi alla ricerca di un’identità, ora ha finalmente capito cosa voler essere da grande. Una fotografia del cinema italiano e internazionale, guardando ai cineasti e al cinema del futuro con un concorso mirato proprio ad intercettare la novità. L’apertura di quest’anno è stata riservata al film C'è ancora domani, diretto da Paola Cortellesi alla sua opera prima da regista. 

LA TRAMA DEL FILM

Calato totalmente nel clima tipico delle pellicole italiane della seconda metà degli anni '40, racconta la storia di Delia (Paola Cortellesi), sposata con Ivano (Valerio Mastandrea), da cui ha avuto tre figli. La donna riveste esclusivamente i ruoli di moglie e madre, ed è vessata da una società ancora fortemente patriarcale e maschilista

Roma, teatro della storia, è divisa in due: da una parte c'è la spinta positiva, data dalla Liberazione; dall'altra, invece, la miseria che la guerra si è lasciata alle spalle. Le macerie sono ancora fumanti e il fascismo si è nascosto nel tessuto comportamentale di molti cittadini. Ivano è il capofamiglia, nonché capo supremo e padrone, che lavora duramente per portare qualche soldo a casa. Non perde mai l'occasione per sottolineare la cosa, talvolta con un tono sprezzante e altre volte affermandolo direttamente tramite l'uso della forza. L'unica persona per cui nutre rispetto è quella canaglia di suo padre, noto come il Sor Ottorino, un anziano rancoroso e spesso tirannico, di cui Delia si occupa come se fosse la sua badante. L'unica in grado di recare sollievo alla donna è l'amica Marisa (Emanuela Fanelli, qui in stato di grazia), con la quale si lascia andare a qualche momento di leggerezza e di confidenze intime.

Con l'arrivo della primavera l'intera famiglia è in fermento per il prossimo fidanzamento della primogenita, Marcella (Romana Maggiora Vergano). La giovane spera di convolare a nozze con un bravo ragazzo, proveniente dal ceto borghese, Giulio (Francesco Centorame), liberandosi così dal peso della sua famiglia imbarazzante.


UN INNO A TUTTE LE DONNE

Una commedia che trasuda neorealismo da tutti i pori, che sposa il clima tipico del cinema di quell'epoca lì, tranne poi tradirne volutamente i connotati nella forma e talvolta anche nella messa in scena. Grazia e innocenza in un racconto in bianco e nero, che ce la mette tutta per non cadere mai nella banalità, trovando sempre soluzioni interessanti e talvolta inedite. Come nella migliore tradizione italiana, anche in questo caso la Cortellesi sceglie di raccontare il passato come scusa per influenzare il presente e ridisegnare il futuro.

Un urlo forte e potente a tutte le donne, un inno di incoraggiamento a non abbassare la testa e a continuare la lotta senza fine per i propri diritti. Una presa di posizione sia narrativa, e quindi intarsiata nel racconto, che trova ragion d'essere anche a livello registico. Finalmente, sempre più donne italiane si guadagnano il timone creativo di progetti così ambiziosi e interessanti. Non a caso la Cortellesi non è l'unica attrice che in questa edizione della Festa del Cinema di Roma prova a fare il grande salto. Tra qualche giorno infatti toccherà anche a Margherita Buy con il film Volare.


Nel film della Cortellesi c’è speranza. Lo si capisce fin dal titolo, C’è ancora domani che, oltre a riprendere una frase pronunciata dalla stessa attrice nel terzo atto, invita a sperare nel futuro, spronando lo spettatore (in modo particolare le spettatrici) a non arrendersi mai.



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