
Europa League: doppietta Saltnes, il Bodo gela la Lazio. In Conference League la Fiorentina doma il Celje e vede la semifinale Photo Credit: Fotogramma.it
10 aprile 2025, ore 23:26
Nel finale il viola De Gea salva il risultato. Giovedì il ritorno a Firenze. Lazio, invece, mai in partita: all'Olimpico servirà un'impresa
La Fiorentina batte in Slovenia il Celje per 2-1 con i gol di Ranieri e Mandragora, nell'andata dei quarti di finale della Conference League, e vede da più vicino la semifinale. Tutto si deciderà giovedì prossimo nella gara di ritorno al Franchi di Firenze.
IL MATCH
In tribuna, ad assistere alla gara, anche il presidente dell'Uefa Aleksander Čeferin. Primo tempo largamente tattico, avaro di occasioni ma che la Fiorentina è riuscita a fare suo col il gol di capitan Ranieri. Nei primi minuti di gioco, come era facile attendersi, i padroni di casa del Celje cercando di partire col piede affossato sull'acceleratore: prima Matko, poi Delaurier-Chaubet , cercano di sorprendere la difesa viola e De Gea con tiro insidiosi da dentro l'area ma con i gigliati sempre in controllo. Dall'altra parte la Fiorentina di Palladino fatica a mettere assieme un gioco fluido e concreto. Soprattutto non riesce a mettere i propri attaccanti in grado di essere pericolosi. Ma al 27' ci pensa capitan Ranieri a cambiare la storia della partita. Azione personale pazzesca di Ranieri sulla sinistra in area degli sloveni, si sovrappone, supera due avversari in dribbling e poi batte il portiere Silva con un diagonale che passa fra le gambe del portiere. I viola si accendono e al 32' vanno vicini al raddoppio: gran giocata di Cataldi in mezzo al campo poi la palla per Moreno che cerca Zaniolo, ma il Celje si chiude bene, grazie anche al fatto che il difensore viola è apparso 'poco convinto' all'inizio dell'azione. In chiusura di primo tempo, al 44', nuova folata offensiva viola, con la palla di Adli per la sponda di Moreno con il portiere Ricardo Silva che si fa sfuggire il pallone di mano, ma Zaniolo, a due passi, non riesce a farlo suo. A inizio ripresa Palladino lascia negli spogliatoi l'ammonito Moreno e al suo posto schiera Parisi. L'arbitro tedesco Felix Zwayr diventa protagonista della gara ammonendo tre giocatori (Ranieri, Zaniolo e Vuklisevic) nel giro di sette minuti tutti per gioco falloso. I due giocatori della Fiorentina (come Moreno nel primo tempo) in diffida, salteranno la gara di ritorno a Firenze. Al 57' la formazione viola raddoppia: Mandragora va giù in area per un pestone. In un primo momento per l'arbitro è tutto regolare ma poi viene richiamato al monitor dal Var e pestone netto Karnicnik su Mandragora. Sul dischetto lo stesso centrocampista viola spiazza il portiere degli sloveni e segna. La Fiorentina sembra essere completamente in mano della formazione di Palladino ma al 66' Fagioli (entrato poco prima a Castaldi) perde palla a centrocampo, il Celje entra in area e Pongragic commette fallo Su Matko. Calcio di rigore, trasformato da Delaurier. Un gol che rivitalizza dei padroni di casa che si riversano nella metà campo gigliata alla ricerca del gol del pareggio. Sul finale di gara, 77', De Gea salva il risultato con un grande intervento sul colpo di testa ravvicinato di Vuklisevic. E il portierone viola al 96' dice ancora di no al Celje con un grande intervento di piede su tiro a colpo sicuro di Edmilson.
Una Lazio brutta e irriconoscibile è costretta a rinviare, almeno per ora, le ambizioni di conquistare le semifinali di Europa League. Nell'andata dei quarti della competizione continentale in Norvegia, contro il Bodo/Glimt i biancocelesti non entrano mai in partita facendosi dominare dall'inizio alla fine. Padroni di casa che raccolgono nella ripresa quanto di buono fatto anche nel primo tempo: protagonista della serata freddissima, con -2 gradi e nevicate a tratti, è Saltnes che segna una doppietta e si divora almeno altre due occasionissime che avrebbero ipotecato il passaggio del turno per i suoi. Finisce 2-0 per la squadra di Knutsen, ma per Zaccagni e compagni poteva andare molto peggio. Ora all'Olimpico, tra una settimana, servirà un'impresa per la rimonta.
IL MATCH
Nel piccolo stadio Aspmyra, circondato dalla neve, partono forte i norvegesi che proprio con Hauge si rendono pericolosi: l'ex rossonero vince un rimpallo con Guendouzi e apre il destro sul palo lontano ma Mandas ci arriva e allunga in corner. Da lì in poi è un monologo per il Bodo che si rende costantemente pericoloso e alla mezz'ora sfiora di nuovo il vantaggio: filtrante di Hauge per l'inserimento di Saltnes, che si gira e trova centralmente Blomberg: il numero 11 calcia da ottima posizione ma non inquadra la porta. Per vedere la prima azione della Lazio degna di nota bisogna aspettare 36 minuti: traiettoria profonda da calcio d'angolo di Zaccagni, Marusic stacca sul secondo palo e trova la risposta di Haikin. Ma è solo un'azione di alleggerimento, perchè il Bodo continua ad attaccare. Bella, insistita e pericolosa l'azione corale dei norvegesi al 45': Blomberg si inserisce in area e serve di tacco Evjen, che libera al tiro Berg ma la conclusione del capitano è alta Avvio di ripresa disastroso per i biancocelesti che, nonostante le due novità con Dele-Bashiru al posto di Dia e Lazzari per Hysaj, vanno subito sotto: imbucata di Berg per Hauge, che la sposta sul destro e trova in area Blomberg, il cui tocco premia Saltnes, che difende il pallone e batte Mandas. Sull'1-0 il Bodo continua a schiacciare la Lazio nella sua metà campo con continue ripartenze: Hauge parte largo a destra e riceve palla nel cuore dell'area da Bjorkan. Il suo destro è pericolosissimo e termina alto. Poi sempre Saltnes si divora il raddoppio sparando alto da due passi. Baroni inserisce Castellanos per Pedro, ma, mentre ricomincia a nevicare, arriva il raddoppio del Bodo. Hauge salta Vecino con una finta e dal limite alza la sfera per l'inserimento in area di Saltnes, che batte Mandas con un pregevole pallonetto. Sotto di due gol Baroni cambia ancora: escono Zaccagni e Isaksen, dentro per il finale di partita Noslin e Tchaouna. Il trend della partita non cambia con il Bodo sempre all'attacco ed sprecare almeno altre tre occasioni per il tris.