
Errore Chevalier, Psg rimedia ai rigori e vince la Supercoppa europea Photo Credit: Foto: Ansa/Alessio Marini
14 agosto 2025, ore 00:17
Il Tottenham sconfitto a Udine, decisivi i cambi di Luis Enrique
Una sfida intensa, emozionante e molto particolare, visto che mentre il Tottenham faceva la preparazione, il Psg si riposava, com'era necessario, dopo le fatiche del Mondiale per club di cui ha giocato la finale appena un mese fa. Così oggi fino a 5' dalla fine i parigini, dopo quella NY con il Chelsea, hanno rischiato seriamente di perdere un'altra sfida che assegnava un trofeo, quella del BluEnergy di Udine per la Supercoppa europea.
IL MATCH
Sotto di due reti, tra l'85' e il 94' hanno tirato fuori dal cilindro il colpo di scena dei gol dei subentrati Lee Kang e Gonçalo Ramos, e quindi il pari e poi il successo ai calci di rigore. Frutto degli errori in fase di penalty di Van de Ven e Tel, quest'ultimo francese del Tottenham che avrebbe voluto dare un dispiacere a chi, il Psg,non lì'ha mai voluto e invece ha commesso l'errore che ha compromesso le chances di vittoria. Eppure fino a quel finale così pazzo, al 'ribaltone' della partita, a far pendere la bilancia del Tottenham erano stati l'evidente differenza di condizione fisica (il Psg aveva nelle gambe solo 7 giorni di lavoro e nessuna amichevole giocata), ma anche, probabilmente, i veleni del caso Donnarumma che potevano aver condizionato chi ne ha preso il posto. Un errore, o 'papera', prima o poi lo commettono tutti, ma Lucas Chevalier lo ha fatto proprio nel match finora più importante della sua giovane carriera, quello dell'esordio nella porta del Paris SG, e ora chissà che diranno i tifosi anche se la colpa dell'allontanamento di chi c'era prima, 'Gigio', se l'è presa tutta Luis Enrique, che a fine partita è corso ad abbracciare il suo nuovo pupillo. Il quale nei tiri dal dischetto ne ha parato uno a Van de Ven, l'uomo che al 39' pt aveva segnato il primo gol degli Spurs. Poi, al 3' st, Chevalier era andato con le mani da sotto sul pallone colpito di testa da Romero e ciò aveva voluto dire il mancato controllo della sfera, finita in fondo al sacco per il 2-0 del Tottenham. In precedenza, Chevalier si era messo in evidenza con una bella parata su conclusione di Richarlison, poi il Tottenham era andato in vantaggio, con punizione dalla trequarti, mischia in area e la maggiore reattività premiava i londinesi con Van de Ven che in ribattuta trovava la rete del vantaggio. Per il resto a fare il match era stato sempre il Tottenham, con il Psg limitato dalla condizione fisica approssimativa di troppi suoi elementi, come Doué (l'eroe della finale di Champions contro l'Inter), Pacho, Hakimi, Vitinha e Kvaratskhelia. La differenza, e qui Luis Enrique è stato lui sì decisivo, l'hanno fatta i cambi con le reti di Lee Kang e Ramos che poi si sono fatti valere anche come rigoristi. 6-5 dopo i rigori il punteggio finale a favore del Psg, che comincia la nuova stagione aggiudicandosi un altro trofeo.
LA MORALE
Ma la finale di Udine è stata un po' anche il manifesto di questo calcio moderno che non concede pause e costringe le squadre, seppur piene di soldi e di campioni, a giocare con appena una settimana di allenamenti nelle gambe, dopo un torneo, come il Mondiale per club in America, che l'ha svuotata di energie. Ora è stato il caso del Psg di Udine, troppo brutto, pur se vincitore, per essere vero, e in futuro toccherà ad altri club più o meno blasonati, a meno che non si mettano limiti al numero delle partite.