Elezioni, Enrico Ruggeri a RTL 102.5:”Astensionismo? Sono mancate le rockstar tra i candidati”

Elezioni, Enrico Ruggeri a RTL 102.5:”Astensionismo? Sono mancate le rockstar tra i candidati”

Elezioni, Enrico Ruggeri a RTL 102.5:”Astensionismo? Sono mancate le rockstar tra i candidati”


Enrico Ruggeri, ospite in diretta su RTL 102.5 in “Giletti 102.5”, ha commentato le ultime elezioni e la situazione politica italiana

Su RTL 102.5 nuovo appuntamento con "Giletti 102.5". Microfoni aperti, come di consueto, a tutti i very new normal people per confrontarsi insieme su tutti i fatti della settimana. Al centro della riflessione di oggi l’astensionismo e la situazione politica. Super ospite dei "trecento secondi" è stato Enrico Ruggeri. Giletti 102.5 è in onda su RTL 102.5 ogni venerdì mattina, dalle 08:00 alle 09:00, insieme a Massimo Giletti, Massimo Galanto e Stefania Iodice.

Enrico Ruggeri ha parlato dell'attuale situazione politica italiana commentando l'astensionismo e i risultati delle ultime elezioni, dando un parere anche sul trattamento riservato dal Governo ai lavoratori dello spettacolo.

L'assenza delle 'rockstar'


A proposito dell'astensionismo Enrico Ruggeri ha detto: “Intanto continua ad esserci una progressiva disaffezione per la politica. Sono anni nei quali abbiamo sentito gente dire ‘noi con quelli non ci andremo mai’ e poi andarci al governo o ‘quello è il mio migliore amico’ e poi dividersi. Questo comportamento un po’ opportunistico di tutta la classe politica ha raffreddato la gente. Aggiungerei un dato: siccome fare il sindaco non è un ruolo appetibile come poteva essere vent’anni fa, mancavano le superstar.La premessa per la discesa in campo di Berlusconi fu quando gli chiesero chi avrebbe votato a Roma. I due contendenti erano Fini e Rutelli, entrambi gli schieramenti avevano messo in campo le superstar. 


Se si fossero candidati i vari Salvini, Meloni, Renzi o Letta , queste ‘rockstar di Twitter’, non so i risultati finali ma l’affluenza sarebbe stata diversa, da una parte e dall’altra. Se si schiera la Meloni i fan della Meloni vanno a votare e quelli avversi invece vanno a votare per evitare che vinca lei. Le superstar favoriscono l’affluenza”.

La credibilità dei candidati e i problemi di Roma

Sulle cose viste durante le elezioni tra vip e cani testimonial e l’effetto della credibilità sull’affluenza, Ruggeri aggiunge:

“Sicuramente la credibilità favorisce l’affluenza alle urne. In più ci sono delle situazioni congenite. Milano è una macchina che funziona bene, io ormai sono abbastanza agé e ho visto sindaci del PSI, Formentini della Lega, Albertini, Pisapia, tutti hanno fatto bene in una città come Milano. Al di là di qualche posizione ideologica di uno o dell’altro ma si fa bene. Viceversa Roma sembra una città dove i guai sono molti, penso che se anche Churchill rinascesse e facesse il sindaco di Roma avrebbe dei problemi. Ci sono delle situazioni cristallizzate in alcune città, quindi la gente dice che ‘comunque va bene’ o ‘comunque va male’ e non va a votare”.

"La solidità di una democrazia si misura anche da questo, la disaffezione per una democrazia si misura di questo. Dall’altra parte non credo sia un mistero che le ultime classi politiche siano di caratura un po’ inferiore, negli anni ’70 non vedevo politici che facevano errori di grammatica o si mostravano disinformati o che mostravano con disinvoltura la loro ignoranza. Una volta era ‘votatemi perché sono migliore di voi e posso prendermi cura di voi’, adesso è ‘votatemi perché sono uno come voi, con i vostri difetti e forse con le vostre mediocrità e quindi vi faccio vedere che mangio il panino, che accompagno i bambini sulle giostre’. La differenza si vede poi".


Sul crollo del M5S e sulla difficoltà della destra

“Il crollo del M5S me lo aspettavo, era un movimento armato su determinati presupposti. Anche io lo vedevo con simpatia, se mi avessi fatto la domanda del 2015 avrei detto ‘vorrei che il M5S prendesse un 15 -20% per esercitare un controllo’ quando Grillo diceva che sarebbe andato in Parlamento con le webcam, mi sembrava interessante questo fatto di scardinare la parte austera del palazzo. Poi, purtroppo, come tutti i movimenti che sono andati al governo o andati vicini al governo si sono fatti contaminare pur di mantenere la poltrona. Successe anche negli anni ’90 con la Lega.

Per quanto riguarda il calo del centrodestra mi sembra che non abbiano veramente avuto grossi nomi. A Milano non si sapeva chi fosse il candidato contro Sala, in una città come Milano dove ha fatto bene, non gli si può dire niente”.


Artisti lasciati soli dallo Stato

A proposito del tema della capienza e sull’abbandono degli artisti da parte dello Stato, Enrico Ruggeri conclude:

Lo Stato li ha lasciati da soli, li ha umiliati con quella frase infelice dei cantanti che ci fanno tanto divertire. Soprattutto ha mostrato poca conoscenza dell’argomento perché il concerto non è un ristorante perché se tu dici ‘da oggi tu puoi suonare davanti a duemila persone’ io posso organizzare questo concerto tra sei mesi e parlo dei concerti della mia capienza. Non oso immaginare per i concerti di gente come Vasco Rossi dove devi fare una promozione, un’organizzazione capillare per portare 50.000 persone in uno stato. E’ evidente che tutto quello che è stato fatto sul mondo dello spettacolo, al di là del disinteresse, dimostra assoluta incompetenza sui problemi veri del mondo dello spettacolo”.



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