Def, alla Camera non passa lo scostamento di bilancio, la maggioranza in tilt, furia Meloni da Londra

Def, alla Camera non passa lo scostamento di bilancio, la maggioranza in tilt, furia Meloni da Londra

Def, alla Camera non passa lo scostamento di bilancio, la maggioranza in tilt, furia Meloni da Londra


Hanno votato a favore solo in 195, a fronte dei 201 necessari per fare passare la risoluzione. Una bocciatura pesante che mette a rischio i 3,4 miliardi destinati al decreto lavoro e cui sta lavorando il governo. A pesare le molte assenze nel centrodestra

È la prima volta che accade una cosa simile. Colpo di scena difatti alla Camera. La maggioranza non ha raccolto i voti sufficienti per approvare la relazione del governo sullo scostamento di bilancio previsto nel Def. Hanno votato a favore solo in 195, a fronte dei 201 necessari per fare passare la risoluzione, le astensioni sono state 105 e 19 i voti contrari. Una bocciatura pesante che mette a rischio i 3,4 miliardi destinati al decreto lavoro e cui sta lavorando il governo.


Le assenze

A pesare sono state le molte assenze nelle file della maggioranza. I voti mancanti alla maggioranza sono stati 45: 14 deputati di FdI (su 117 hanno votato in 103); 14 di Forza Italia (su 44 deputati hanno votato in 30) e 15 della Lega (su 65 hanno votato in 50). Infine, su 10 deputati di Noi Moderati hanno votato in 8 su 10 deputati. In missione, quindi assenti giustificati, risultano essere 9 deputati di FdI, 5 di FI e 4 della Lega. Gli altri erano ingiustificati, ma per il voto a maggioranza assoluta anche chi è assente rientra nel "quorum". Morale: una figuraccia senza precedenti, e Giorgia Meloni, in visita a Londra dal premier Sunak, infuriata.


Rampelli

L'esito del voto è stato proclamato dal vicepresidente della Camera Fabio Rampelli ma inizialmente nessuno aveva compreso che la bocciatura di quella risoluzione, per la quale è richiesta una maggioranza qualificata, determinasse l'impossibilità di votare le risoluzioni sul Def. Dopo quasi un minuto di incertezza è partito l'applauso dell'opposizione. Poi, alla fine è stato necessario un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri, da cui è uscita una nuova relazione con i saldi modificati e si arriverà quindi a un nuovo passaggio in Parlamento, prima in Commissione e poi in aula, in entrambi i rami parlamentari.


PD

"La maggioranza, con i numeri che ha, si è dimostrata incapace di approvare il primo atto di programmazione economica, avete fallito, noi siamo basiti. I cittadini non si meritano questo spettacolo indecoroso", ha detto in Aula la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, dopo la bocciatura. Il Movimento 5 Stelle chiede che Meloni salga al Colle. «Siete degli incapaci: dite ai percettori di reddito di cittadinanza di andare a lavorare. Ma veniteci voi a lavorare. Il presidente Meloni vada subito al Quirinale a farsi guidare. State creando una instabilità finanziaria che non possiamo permetterci», attacca Francesco Silvestri. Fratelli d’Italia però cerca di minimizzare: «È solo una questione di coordinamento dell’Aula, non c`è alcun significato politico», dice Federico Mollicone, di Fdi, intercettato in Transatlantico a Montecitorio. «Formalmente verrà ripresentato un testo leggermente modificato», spiega Mollicone. Sulla questione è intervenuto anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (Carroccio). «Nessun problema politico, è che i deputati o non sanno o non si rendono conto», ha dichiarato il ministro uscendo dall’aula della Camera.

 


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