
Caso Garlasco: perquisita l’abitazione di Andrea Sempio Photo Credit: agenziafotogramma.it
14 maggio 2025, ore 10:45
Gli inquirenti stanno conducendo ricerche anche in casa dei genitori e di due amici dell’indagato
Il nuovo capitolo del caso Garlasco, inaugurato con l’iscrizione al registro degli indagati di Andrea Sempio lo scorso marzo, si arricchisce di un nuovo colpo di scena. All’alba di oggi, mercoledì 14 maggio, i carabinieri di Milano, su mandato della procura di Pavia, hanno svolto perquisizioni concentrandosi sull’attuale abitazione di Sempio, a Voghera, in casa dei suoi genitori e di due suoi amici.
Le perquisizioni
I carabinieri di Milano sarebbero alla ricerca di informazioni utili per le indagini, riaperte alla luce di una nuova possibile ricostruzione del delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco (Pavia) il 13 agosto del 2007. La vicenda, diventata uno dei casi di cronaca nera più seguiti e discussi della storia del nostro Paese, era arrivata a un epilogo nel 2015, con la condanna in via definitiva a 16 anni di carcere per omicidio all’ex fidanzato della vittima, Alberto Stasi, in regime di semilibertà dall’11 aprile 2025.
Andrea Sempio, 37 anni, attualmente residente a Voghera, era stato già indagato in passato finendo sempre per essere scagionato. A marzo di quest’anno il lavoro degli inquirenti è tornato a focalizzarsi su di lui, tanto da arrivare al blitz di questa mattina. Le forze dell’ordine si stanno concentrando sulla sua abitazione, su quella dei suoi genitori e su quelle di due suoi amici: Roberto Freddi e Mattia Capra. Entrambi conoscevano anche il fratello della vittima e frequentavano l’abitazione di via Pascoli, teatro del delitto. I due avevano avuto alcuni contatti telefonici con Sempio la mattina dell’omicidio di Chiara e – secondo quanto ricostruito in una relazione tecnica dei carabinieri dell’8 febbraio 2024 – si erano spinti a frugare nella spazzatura di casa Poggi per acquisire campioni da comparare con il materiale trovato sulle unghie della vittima. Attualmente entrambi non risultano indagati.
L’arma del delitto
Nel corso del blitz i carabinieri avrebbero sequestrato supporti informatici, nello specifico computer e cellulari.
Una squadra sarebbe inoltre attualmente impegnata presso Tromello, sempre in provincia di Pavia. Secondo quanto si apprende da indiscrezioni, un testimone avrebbe visto qualcuno gettare la possibile arma del delitto in un canale del piccolo comune della Lomellina. 18 anni dopo, dunque, gli inquirenti cercano di ritrovare l’oggetto che potrebbe aver ucciso Chiara Poggi, forse un attizzatoio da camino (unico attrezzo che da inventario sembra mancare da casa Poggi).
"Stanno facendo indagini tradizionali, a tappeto, non so cosa stiano cercando davvero ma Andrea Sempio è sereno come sempre. Io di perquisizioni ne ho viste mille, ma se non sono mirate...vediamo cosa sequestrano e capiremo qualcosa in più". Questo il commento dell’avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio.
Il legale ha parlato da casa dei genitori di Sempio: "Qui la perquisizione è ancora in corso. Computer non ce ne sono, ci sono telefoni vecchi e nuovi ma vediamo un po', non hanno ancora sequestrato nulla finora" aggiunge. La collega Angela Taccia, invece, è a Voghera dove è in corso la perquisizione dei carabinieri a casa di Andrea Sempio.