Via libera del Cdm al nuovo decreto, Italia arancione nel weekend, sarà rafforzata la zona gialla, cambia soglia Rt

Via libera del Cdm al nuovo decreto, Italia arancione nel weekend, sarà rafforzata la zona gialla, cambia soglia Rt

Via libera del Cdm al nuovo decreto, Italia arancione nel weekend, sarà rafforzata la zona gialla, cambia soglia Rt


Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alle nuove misure anti-Covid per il periodo 7- 15 gennaio. In arrivo la zona arancione nel weekend e quella gialla rafforzata nei giorni feriali, slitta al l'11 gennaio il rientro a scuola degli studenti delle superiori

La nuova stretta per cercare di fermare il dilagare del virus in Italia è stata al centro della riunione serale del Consiglio dei ministri per discutere nuove misure per contenere i contagi da coronavirus e che sarà in vigore dal 7 al 15 gennaio, cioè da quanto terminerà il decreto di Natale e fino alla scadenza del Dpcm. In arrivo la zona arancione nel weekend e quella gialla rafforzata nei giorni feriali. Da lunedì si abbasseranno le soglie per entrare in zona arancione o rossa.

Il Consiglio dei Ministri è arrivato dopo un lungo confronto con le Regioni nella giornata di domenica. L’inasprimento delle norme segue i dati che indicavano l'indice di positività fermo al 13,8%, ma anche la pressione sugli ospedali. Negli ultimi giorni sono aumentati i ricoveri e c’è timore per una terza ondata in piena campagna vaccinale.


Cosa prevede il decreto

Il decreto prevede il divieto di mobilità tra le regioni fino al 15 gennaio, naturalmente restano esclusi gli spostamenti per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. Una volta al giorno sarà possibile spostarsi per andare a casa di amici o parenti, ma sempre nei limiti di due persone oltre a quelle già conviventi e i minori di 14 anni. Le misure del Consiglio dei Ministri prevedono una zona gialla rafforzata che varrà per i giorni 7 e 8 gennaio. In questi due giorni sarà anche possibile spostarsi all'interno della propria regione. Riapriranno bar e ristoranti, ma fino alle 18.00, mentre per il fine settimana del 9 e 10 gennaio è prevista la zona arancione che sarà valida in tutta Italia. Quindi ristoranti chiusi, spostamenti vietati tra i comuni, tranne in quelli con popolazione inferiore ai 5mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri. In ogni caso, come per il decreto di Natale, non sarà possibile spostarsi verso i capoluoghi di provincia.


La vera novità del decreto

La vera novità riguarda il secondo articolo del decreto, ovvero un abbassamento delle soglie dell’indice Rt, quelle che fanno scattare la zona arancione o rossa. Se una regione ha un Rt da 1 a 1,25 diventa arancione, mentre se l’indice è compreso tra 1,25 e 1,50 va invece in rosso. Queste misure si applicano ad una o più regioni "nel cui territorio si manifesta un'incidenza dei contagi superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti". Questo punto è stato introdotto per evitare che regioni con una circolazione virale bassa possano invece finire in arancione a causa di singolo episodio di aumento dell'Rt. Il nuovo sistema delle fasce scatterà da lunedì 11. Prima è atteso il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità e, sulla base dei dati aggiornati, scatteranno le nuove ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza per l'attribuzione dei colori alle regioni. Attualmente Calabria, Liguria, Lombardia, Puglia e Veneto, che hanno tutte un Rt superiore ad 1 e un rischio alto, andrebbero in arancione, mentre Marche ed Emilia Romagna sono al limite.


Cosa succederà dopo il 15 gennaio

Il governo ha in programma una nuova riunione ad inizio settimana per discutere su un nuovo provvedimento per il periodo tra il 15 e il 31 gennaio. Data questa che fissa la scadenza dello stato di emergenza, ad un anno esatto dall'inizio di tutto.


È lite sulla scuola

Durate il Consiglio dei ministri la discussione si è animata sulla data del rientro a scuola degli studenti delle scuole superiori. Il capo delegazione del Pd, Dario Franceschini, appoggiato dall’ala più rigorista del governo sarebbe favorevole a posticipare il ritorno sui banchi degli studenti a dopo il 15 gennaio, mentre il M5s e il ministro dell’istruzione Lucia Azzolina si oppongono e restano fermi sulla linea del ritorno in aula il 7 gennaio. Fortemente critica Italia Viva che parla di un caos inaccettabile" sul capitolo scuola . Alla fine è stato trovato un accordo, la riapertura delle scuole superiori e dei licei slitta all'11 gennaio.







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