Via ai colloqui per un cessate il fuoco in Ucraina, ma per strada si continua a sparare

Via ai colloqui per un cessate il fuoco  in Ucraina, ma per strada si continua a sparare

Via ai colloqui per un cessate il fuoco in Ucraina, ma per strada si continua a sparare


Mentre Kiev è sempre più accerchiata, partono i colloqui di Gomel in Bielorussia, intanto continuano i bombardamenti

Le forze armate ucraine stanno affrontano bombardamenti in quasi tutte le direzioni, mentre nuovi allarmi aerei sono suonati poco prima di mezzanotte a Kiev e nelle città di Vinnytsia è Chernivtsi, nel centro e l'ovest dell'Ucraina. Il sindaco di Kiev ha smentito che la capitale ucraina sia circondata dall'esercito russo. Immagini satellitari mostrate dalla Cnn evidenziano una colonna di mezzi di Mosca a circa 60 km da Kiev. Sono stati identificati carri armati, autobotti per il carburante e unità di artiglieria. La colonna in marcia è lunga cinque chilometri. Kiev, sostiene di aver portato a termine con successo un attacco con drone contro le forze armate russe.


Il cessate il fuoco

Uno spiraglio per un cessate il fuoco è quello dei colloqui tra Kiev e Mosca che si terranno oggi nella città di Gomel, in Bielorussia, come ha confermato ieri dal presidente ucraino Zelensky. Intanto l’Unione Europea chiede al massima fermezza contro la Russia e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen ha aperto all’adesione dell’Ucraina nell’Unione europea. Il presidente ucraino Zelensky ha avuto colloqui con il primo ministro britannico Boris Johnson e con l’omologo polacco Andrzej Duda. I tre avrebbero parlato di sicurezza, secondo quanto scrive il presidente ucraino su Twitter. Zelensky in particolare, parlando con Johnson ha detto che le prossime 24 ore saranno cruciali per il suo Paese.


Le preoccupazioni per una escalation del conflitto

“Temiamo che la Russia non si fermi all'Ucraina e l'influenza russa possa espandersi sui Paesi vicini, la Moldavia e la Georgia, e avere un impatto sui Balcani occidentali”. Lo ha detto l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell spiegando che presto si recherà in Moldavia. Questo mentre il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha convocato un'Assemblea generale per una sessione speciale di emergenza sulla questione Ucraina. Si tratta di tipo di sessione che viene convocata raramente. L’ultima volta fu nel 1982 per la crisi del Golan. Tutti i 193 membri avranno diritto di parole. La Russia ha votato contro l'incontro, ma in base ad una particolare risoluzione non ha potuto porre il veto alla mossa. Intanto l'ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield ha chiesto che l'assemblea delle Nazioni Unite voti una risoluzione che dichiari la Russia responsabile di azioni indifendibili e di violazioni della Carta delle Nazioni unite. Intanto oltre 4.000 soldati statunitensi dispiegati in Europa vedranno la loro missione prolungata di alcune settimane. La decisione, secondo la Cnn, è dovuta alle tensioni in Ucraina e per rassicurare gli alleati.


La guerra commerciale

La decisione di sabato di Stati Uniti, Europa, Canada sulle sanzioni contro Mosca hanno già provocato una reazione dei mercati. Il rublo ha perso il 20% del suo valore sul dollaro. Ora è ai minimi. Ma la guerra commerciale è anche nei cieli e forse si estenderà ai mari, infatti l’Ue pensa ad un blocco navale nei confronti della Russia. Mosca ha fermato a terra gli aerei dell’Aeroflot che non voleranno negli scali europei. Intanto La Francia ha “raccomandato vivamente” a tutti i suoi cittadini attualmente in Russia di tornare in patria senza indugiare. La stessa decisione è stata presa dagli Stati Uniti.


I numeri della guerra

Sono almeno 352 i civili ucraini, tra cui 14 bambini, uccisi dall'inizio dell'invasione russa. Il nuovo bilancio è stato fornito dal ministero della Salute di Kiev, secondo cui i feriti sono 1.684, tra questi ci sono 116 bambini.


La repressione delle proteste

Proteste contro la decisione della Russia di invadere l’Ucraina si susseguono in diverse città del mondo, ma la repressione della polizia russa è brutale e gli agenti in assetto anti sommossa presidiano le strade e soffocano le proteste. Dallo scorso 24 febbraio, giorno dell’invasione in Ucraina, sono oltre 6.000 gli arresti. Nelle ultime 24 ore oltre 900 attivisti sono stati fermati e le manifestazioni hanno interessato 44 città della Russia, da Mosca alla Siberia. Anche in Bielorussia le proteste sono terminate con l’arresto di più di 180 persone.



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