Verona, attaccante sbaglia apposta il rigore: “L’arbitro ha sbagliato, il fallo non c’era”

Verona, attaccante sbaglia apposta il rigore: “L’arbitro ha sbagliato, il fallo non c’era”

Verona, attaccante sbaglia apposta il rigore: “L’arbitro ha sbagliato, il fallo non c’era”


11 aprile 2025, ore 14:30

Un bell’esempio di fair play dal campionato di calcio veneto under 14

Il mondo del calcio giovanile diventa spesso teatro di episodi di cronaca spiacevoli. Arbitri oggetto di intimidazioni, genitori assillanti convinti di avere in casa piccoli fenomeni del pallone, tifo esagerato per competizioni che – a volte – raggiungono le soglie del fantozziano. Eppure, ogni tanto, può accadere di intercettare storie positive che molto avrebbero da insegnare a chi vive il calcio in ambienti più blasonati e professionistici. Protagonisti di questa notizia, i giovani calciatori di due squadre impegnate a scontrarsi nell’ambito del campionato veneto under 14: la Napoleonica – sul cui campo si svolgeva il match – e la San Martino Giovani (team ospite).

Il fallo inesistente

A dare il via alla vicenda, una svista dell’arbitro che, secondo quanto ricostruito, avrebbe fischiato un fallo clamorosamente inesistente in favore della squadra ospite. Al momento della segnalazione, la squadra di casa era già in svantaggio: sul tabellone un netto 2-0. Toccava al capitano e attaccante della San Martino Giovani posizionare il pallone e prepararsi a calciare per portare il proprio team sul 3-0 e assicurarsi un prosieguo di partita completamente in discesa. Lì il colpo di scena.

Il giovane sportivo ha preso la rincorsa, ha spostato il peso sulla gamba di appoggio, caricando il tiro… ma ha mandato la palla lontano dalla porta. Volontariamente. Una scelta coraggiosa che lo ha fatto arrivare sulle pagine dei giornali. A raccontare per prima questa edificante storia di fair play, il quotidiano l’Arena.

Il ruolo dell’allenatrice

In realtà, la decisione del ragazzo non è stata solo frutto della sua maturità e del suo rispetto verso gli avversari. Il rigorista, infatti, prima di calciare male di proposito si era consultato con l’allenatrice della propria squadra, Marina Venzo. Sarebbe stata proprio la tecnica, anche lei convinta dell’inesistenza del fallo, a suggerire questa soluzione al giovane calciatore. "Ho detto ai miei che il rigore andava sbagliato - ha riferito Venzo a L’Arena - e loro mi hanno ascoltata". Alla fine il match si è concluso 2-1 per la squadra ospite. La San Martino Giovani ha ottenuto così 3 punti utili per il prosieguo del campionato.

Una lezione per il weekend

Se il team protagonista di questa vicenda si è portato a casa 3 punti, cosa possiamo portarci noi che entriamo in contatto con questa storia? Certo, la consapevolezza che i ragazzini possono essere ancora portatori sani di fair play. Ma anche che avere un buon esempio e la fortuna di trovare modelli virtuosi in grado di incarnare valori positivi – come l’allenatrice – aiuta. Certo, la squadra ospite era già in vantaggio 2-0, non aveva bisogno di ulteriori punti. I malpensanti staranno immaginando: “Figurati, se fossero stati loro sotto di due goal, quel rigore l’avrebbero tirato, eccome”. Può essere. In effetti, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, avrebbe detto qualcuno. Eppure, per una volta, sfruttiamo questa occasione per fare un buon esercizio di ottimismo nei confronti del mondo. È venerdì, proviamo ad arrivare al weekend senza pensare che siano tutti cattivi e pronti a fregare il prossimo. Magari è davvero così. Ma forse non troppo.


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