
Vasile Frumuzache ha fornito i macabri dettagli della uccisione di Denisa, avrebbe confessato un altro delitto Photo Credit: agenzia ipa
05 giugno 2025, ore 19:00
La testa tagliata e data alle fiamme, le valigie usate per portare via i suoi resti, l'uomo sostiene che Denisa gli aveva chesto diecimila euro per non rivelare alla moglie la loro relazione
Davanti ai giudici Vasile Frumuzache ha raccontato i macabri dettagli di quanto accaduto dopo aver avuto un rapporto sessuale a pagamento con la 30enne residente a Torpignattara e secondo “La Republica” avrebbe anche confessato di aver ucciso a coltellate un'altra escort, scomparsa un anno fa. Avrebbe dato indicazioni sommarie per ritrovare i suoi resti.Strangolata dopo un rapporto a pagamento, la testa tagliata e data alle fiamme. Particolari agghiaccianti della morte di Maria Denisa Paun, che usava il cognome dell'ex marito Adas, la 30enne romena residente a Roma nella zona di Torpignattara, sparita dal 15 maggio scorso a Prato, e ritrovata decapitata in località Montecatini Terme, a ridosso di un casolare abbandonato, il corpo nascosto tra i rovi in una zona attraversata da una mulattiera. La storia di Denisa è tuttavia condita da particolari da verificare, se possibile "Mi ha ricattato, e l'ho uccisa. Ho fatto tutto da solo". Davanti ai carabinieri e al procuratore pratese Luca Tescaroli, Vasile Frumuzache ha confessato l'omicidio della escort Ha spiegato che Denisa gli avrebbe chiesto 10mila euro per non rivelare alla moglie la loro relazione. Una richiesta che, secondo la sua versione, lo avrebbe portato ad agire con brutalità inaudita. Dopo l'interrogatorio in cui ha reso ampia confessione, Frumuzache è stato condotto in carcere.
Decapitata e data alle fiamme
Vasile Frumuzache, guardia giurata residente a Monsumanno Terme, in provincia di Pistoia, destinatario del fermo, interrogato dalla procura guidata Luca Tescaroli, ha confessato di aver ucciso Maria Denisa, strangolandola all'interno del residence il 16 maggio 2025, dopo aver consumato un rapporto sessuale a pagamento con lei, e di aver tentato di disfarsi del cadavere, dopo averlo decapitato, trasportandolo proprio nel luogo dove è stato rinvenuto. Il vigilantes ha ammesso di essere la persona ripresa dalle telecamere che risulta aver prelevato i due bagagli della vittima: una valigia nera e un trolley bianco. Ha spiegato di aver tagliato la testa della ragazza all'interno della stanza, di aver messo la stessa in un sacco per l'immondizia, che ha inserito nella valigia nera di Paun insieme al resto del corpo, poi nascosta nel bagagliaio della sua auto con il trolley bianco, dopo aver raccolto gli indumenti presenti nella camera. La testa di Maria Denisa Paun e la valigia nera le ha bruciate nel giardino di casa, cospargendoli con della benzina e con della legna per mantenere la combustione. Nei punti indicati sono state trovate tracce che verranno analizzate.
Si faceva chiamare "Alexandra"
Maria Denisa Paun, . lavorava come escort pubblicizzandosi su siti specializzati, dove era conosciuta con il nome di Alexandra. La sera del 15 maggio aveva parlato con la madre alle 23:30, che aveva denunciato la scomparsa il giorno successivo allarmata che le fosse successo qualcosa di grave. Poi, nessuna traccia. La stanza dove alloggiava era stata trovata in disordine dai carabinieri che avevano avviato le indagini, ma senza segni evidenti di violenza o effrazione. La sua auto, una Fiat 500 rossa, era ancora parcheggiata fuori dal residence, con dentro oggetti personali e denaro. Un'amica e una testimone avevano riferito che Denisa, nei giorni precedenti, si sentiva minacciata. In particolare, era stata sentita dire: "Se vado da lui, mi ammazza".
L'avvocato calabrese
Nel corso delle indagini è stato iscritto nel registro degli indagati anche un avvocato calabrese di 44 anni, accusato di sequestro di persona in concorso. Secondo una testimone, l'uomo si era infatuato di Denisa e avrebbe contattato la madre per raccontare che la figlia era in mano a una banda di connazionali. Ma a quanto sembra aveva fatto solo un ipotesi per dare coraggio alla madre, già in ,preda a problemi di ansia , prima del fatto. La madre è a sua volta indagata per false dichiarazioni, avendo omesso alcuni particolari durante l'inchiesta.
Incastrato dalle telecamere
Le telecamere di sorveglianza di via Ferrucci lo hanno immortalato, con i bagagli della vittima, fornendo un importante riscontro investigativo. Nei luoghi indicati sono state individuate molte tracce compatibili con il racconto, ora sottoposte ad analisi scientifica.