Universo, scoperte le esplosioni cosmiche più potenti dopo il Big Bang

Universo, scoperte le esplosioni cosmiche più potenti dopo il Big Bang Photo Credit: @ESA /X
07 giugno 2025, ore 08:00
Scoperte per caso nei dati del telescopio spaziale Gaia, dell'Agenzia Spaziale Europea. Colossali lampi di luce che hanno rilasciato un'energia pari a quella di 100 stelle simili al Sole
Gigantesche esplosioni cosmiche mai viste prima, le più potenti in assoluto dopo il Big Bang che ha dato il via all'universo, sono state scoperte per caso analizzando i dati del telescopio spaziale Gaia, dell'Agenzia Spaziale Europea: nel corso della sua missione per mappare la Via Lattea, terminata dopo 10 anni di servizio a gennaio 2025, lo strumento ha registrato degli improvvisi ed estremi aumenti di luminosità nel cuore di galassie lontane, colossali lampi di luce che hanno rilasciato un'energia pari a quella prodotta nella loro intera vita, pari a quella di 100 stelle simili al Sole.
MEGA STELLE DIVORATE DA BUCHI NERI SUPERMASSICCI
L'analisi delle esplosioni, pubblicata sulla rivista Science Advances e guidata dall'Università delle Hawaii, ha rivelato un fenomeno nuovo e familiare al tempo stesso: la causa sono stelle massicce, almeno 3 volte più massicce del Sole, letteralmente dilaniate da buchi neri supermassicci e con una violenza mai vista finora. Nel caso di una stella divorata da un buco nero, gli astrofisici parlano di 'eventi di distruzione mareale'. Questi avvengono quando una stella si avvicina a un buco nero, al punto che la forza di attrazione di quest'ultimo supera la forza di gravità che tiene insieme la stella e la disintegra. Tutto quello che resta della stella è un lampo di luce molto intenso. I telescopi possono osservare questi eventi proprio grazie all'improvviso aumento di luminosità, ma il tempo che hanno a disposizione per farlo è limitato perchè il lampo svanisce nel giro di alcune settimane o mesi. "Abbiamo osservato stelle fatte a pezzi in eventi di distruzione mareale per oltre un decennio - afferma Jason Hinkle, che ha guidato la ricerca - ma questi eventi sono creature diverse, che raggiungono una luminosità quasi 10 volte superiore a quella che vediamo normalmente. Non solo sono molto più luminose del normale - aggiunge - ma rimangono tali per anni, superando di gran lunga l'energia emessa perfino dalle più luminose esplosioni di supernova conosciute". A questo nuovo fenomeno gli astrofisici hanno dato il nome di 'transienti nucleari estremi', e hanno calcolato che sia incredibilmente raro, circa 10 milioni di volte più raro dell'esplosione di una supernova. Eppure, tra i dati raccolti da Gaia si nascondevano ben due eventi di questo tipo: uno rilevato nel 2016 e uno nel 2018. Il telescopio spaziale europeo che ha ottenuto una mappa con oltre 2 miliardi di stelle può quindi aggiungere questa scoperta alla sua già lunga lista di successi, e potrebbe non essere l'ultima dal momento che buona parte dei suoi dati devono ancora essere analizzati.
FOCUS SULLA CRESCITA DEI BUCHI NERI SUPERMASSICCI
I transienti nucleari estremi potrebbero inoltre aiutare a capire meglio i meccanismi che permettono ai buchi neri supermassicci di accumulare massa velocemente e crescere a dismisura. "Osservando queste esplosioni prolungate - sottolinea Benjamin Shappee, coautore dello studio - otteniamo informazioni sulla crescita dei buchi neri durante un'epoca chiave nota come 'mezzogiorno cosmico', quando l'universo aveva la metà della sua età attuale e le galassie formavano stelle e alimentavano i loro buchi neri 10 volte più vigorosamente di quanto facciano oggi".