Tutto un altro Lupo Alberto, l’iconico personaggio del fumetto italiano incontra gli autori di nuova generazione

Tutto un altro Lupo Alberto, l’iconico personaggio del fumetto italiano incontra gli autori di nuova generazione

Tutto un altro Lupo Alberto, l’iconico personaggio del fumetto italiano incontra gli autori di nuova generazione


Il personaggio creato da Silver spegne cinquanta candeline e si proietta verso il futuro, affidandosi a una nuova generazione di autori e artisti carichi di idee per nuove storie

Sono passati 50 anni da quando Lupo Alberto, nel 1974, faceva la sua prima apparizione. Un personaggio iconico nonché trasversale, vista la capacità di catturare le attenzioni di generazioni di lettori molto diverse tra loro. E, grazie alla serie animata, anche di telespettatori.

È un Lupo Alberto che in cinquant’anni di carriera ha saputo evolversi, pur restando sempre fedele a se stesso. E la dimostrazione arriva con la nuova generazione di autori e artisti, chiamati a confrontarsi con un’icona del fumetto italiano. Da Dottor Pira a Sio, passando per Dado, Maicol & Mirco e tanti altri. Il tutto sotto la supervisione di Lorenzo La Neve e Silver, il papà di Lupo Alberto, all’interno del volume “Tutto un altro Lupo Alberto”, edito da GigaCiao.

Ma com’è nata l’idea? Ne abbiamo parlato con i principali fautori del progetto, partendo proprio da chi il lupacchiotto blu lo ha inventato, Silver.


LUPO ALBERTO E SILVER, UNA STORIA CHE ISPIRA LE NUOVE GENERAZIONI

Lupo Alberto compie 50 anni: quanto è cresciuto in questo tempo il personaggio e quanto ti ha spinto a crescere a tua volta?

“Lupo Alberto mi ha traghettato dall’adolescenza alla maturità navigando su un mare di lavoro e responsabilità. Certo, poteva andare peggio, non ho mai avuto dubbi su cosa avrei fatto da grande. Ma paradossalmente quel periodo di incertezza sul futuro che accomunava tanti della mia età, mi è mancato. E invece il mio Lupo ci è ancora invischiato. Lui è rimasto giovane, io no. Come in un ritratto di Dorian Gray all’incontrario.”

È un personaggio che rappresenta anche un’eredità per il fumetto italiano. E la dimostrazione arriva dal fatto che tanti giovani autori hanno voluto dare un proprio contributo alla sua storia editoriale. Da “papà” di Lupo Alberto, che cosa ha suscitato in te questa iniziativa?

“Mi ha emozionato e sorpreso che questi giovani talenti (che tali erano e rimangono, voglio ricordarlo, al di là dei loro esperimenti sul Lupo), abbiano trovato nel mio personaggio ancora materia per inventare nuove rielaborazioni grafiche e narrative. E fanno tutto da soli, senza interventi o condizionamenti da parte mia. Io mi limito ad osservare. Non so come andrà a finire, ma mi sto divertendo come non mi succedeva da tempo.”

⁠Lupo Alberto domani: come lo vedi?

“Diverso, ma sempre uguale a sé stesso. Sono cresciuto nel mito dei personaggi Disney, che si sono evoluti nel tempo pur mantenendo la loro identità originale. E io stesso mi sono sempre circondato di collaboratori in grado di dare vita alle storie del Lupo in totale autonomia, e molto spesso con risultati di gran lunga migliori dei miei. Dunque, diversamente da tanti miei colleghi che hanno preferito porre fine alla vita delle loro creature, mi auguro per Lupo Alberto negli anni a venire una lunga carriera piena di successi.”



LUPO ALBERTO ABBRACCIA LE NUOVE GENERAZIONI

E allora capiamo come si approccia a personaggi iconici del fumetto italiano con Lorenzo La Neve. Nella prefazione hai confessato la passione senza tempo per il personaggio di Lupo Alberto. Quanto è difficile confrontarsi con i propri miti?

“Personalmente, potrà sembrare una risposta inaspettata, ma non è difficile per me confrontarmi con i miei miti, almeno in questo caso. Lupo Alberto è un mito per la potenza dei suoi personaggi, il loro approfondimento, il loro essere veri e tangibili come persone reali. Questo li rende vivi, e i personaggi vivi non li scrivi davvero tu, si scrivono quasi da soli. Il momento in cui percepisco la grandezza di quello che mi sta succedendo è il cartaceo: leggere il numero di Lupo Alberto orizzontale classico, e arrivare a un certo punto e trovarsi le proprie storie, dà un senso di stordimento incredibile ma bellissimo. Questo libro mi fa un effetto simile, ma decuplicato.”

Bello vedere poi anche come una casa editrice giovanissima come GigaCiao si prodighi per tramandare eredità culturali importanti, come quella di Lupo Alberto. E lo chiediamo a uno dei grandi nomi alle spalle del progetto GigaCiao, Giacomo Bevilacqua.

Con questo volume si è scritto un altro importante pezzo di storia del fumetto italiano. È un po' una sorta di investitura, i classici che abbracciano il moderno. Avete altre iniziative simili in programma?

"Due dei motivi principali per cui abbiamo fondato Gigaciao sono:

- Pubblicare fumetti che ci piacciono

- Dare spazio e voce a giovani autori e autrici.

Quando ci è arrivata sul tavolo questa opportunità, abbiamo pensato fosse perfettamente in linea con ciò che ci eravamo promessi. Se ci saranno progetti del genere in futuro non lo so. Ma le nostre porte sono aperte, e i nostri cuori anche.”



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