Turista francese, di religione ebraica, aggredito con il figlio in una stazione di servizio, insulti e calci per la kippah indossata

Turista francese, di religione ebraica, aggredito con il figlio in una stazione di servizio, insulti e calci per la kippah indossata

Turista francese, di religione ebraica, aggredito con il figlio in una stazione di servizio, insulti e calci per la kippah indossata   Photo Credit: https://agenziafotogramma.it/


28 luglio 2025, ore 21:36

L'episodio è accaduto sull’autostrada Milano-Laghi, l'uomo è stato picchiato da un gruppo di persone che hanno iniziato ad aggredirlo verbalmente, poi è scoppiata la violenza

IL RACCONTO DELL'EPISODIO DI VIOLENZA

Un episodio di violenza a sfondo antisemita accaduto sull’autostrada Milano-Laghi, dove un turista francese di fede ebraica è stato brutalmente aggredito insieme al figlio di sei anni. L’uomo, arrivato in Italia per trascorrere un fine settimana a Milano e visitare la figlia, si era fermato in un’area di servizio a Lainate quando è stato insultato e picchiato da un gruppo di persone. La sola colpa, racconta, è stata quella di indossare la kippah, segno visibile della propria religione.

LA TESTIMONIANZA DEL PADRE

Secondo la testimonianza del padre, tutto è iniziato mentre lui e il bambino stavano entrando nell’area ristoro per recarsi ai servizi igienici. Un uomo ha urlato contro di loro frasi come “Assassini, tornate a casa vostra” e “Free Palestine”, seguite da offese e minacce. Poco dopo, altri presenti si sarebbero uniti all’aggressore, creando un clima di intimidazione. Nonostante la paura, il turista ha reagito verbalmente e ha iniziato a filmare la scena con il cellulare, postando poi il video sui social.

L'AGGRESSIONE E LE INDAGINI DELLA POLIZIA

Dopo essere riuscito a portare il figlio in bagno, al ritorno ha trovato ad attenderlo un gruppo di circa venti persone che pretendevano la cancellazione delle riprese. Al suo rifiuto, gli aggressori lo hanno spinto a terra e colpito con calci. Durante quei momenti concitati ha perso di vista il figlio, che è stato messo al sicuro da una donna presente. “Ho visto negli occhi di quelle persone una rabbia disumana, come fossero bestie”, ha dichiarato l’uomo, già rientrato a Parigi. La polizia è intervenuta poco dopo l’aggressione, raccogliendo le prime testimonianze. La Digos sta ora indagando, analizzando i filmati e cercando di identificare i responsabili. Nel frattempo, l’episodio ha suscitato sdegno nella comunità ebraica e nella politica italiana. Davide Romano, direttore della Brigata ebraica di Milano, ha denunciato un “preoccupante aumento degli episodi di antisemitismo” nel Paese.

LA CONDANNA DAL MONDO POLITICO

La condanna è arrivata anche da esponenti politici di diversi schieramenti: Giovanni Donzelli (FdI) ha parlato di un fatto “gravissimo e inquietante”, Carlo Calenda (Azione) ha paragonato l’episodio a “razzismo da anni ’30”, mentre Pina Picierno (Pd) lo ha definito “una vile aggressione antisemita”. Nel Consiglio comunale di Milano, il consigliere Daniele Nahum ha indossato la kippah in segno di solidarietà verso la vittima e la sua famiglia. Un gesto simbolico per ribadire che in una società civile non può esserci spazio per odio e discriminazione.


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