Trump avvertito a maggio di essere nei file Epstein. Il tentativo di 'distrazione' con il video fake su Obama

Trump avvertito a maggio di essere nei file Epstein. Il tentativo di 'distrazione' con il video fake su Obama

Trump avvertito a maggio di essere nei file Epstein. Il tentativo di 'distrazione' con il video fake su Obama


Clava e boomerang il caso Epstein. Usato dal presidente Trump per accusare i democratici nel 2016, oggi diventa la spina nel fianco con la base Maga. Gli analisti sostengono che le accuse ad Obama siano un tentativo di distrazione di massa

Il Dipartimento di Giustizia americano vedrà oggi Ghislaine Maxwell, l'ex collaboratrice e compagna di Jeffrey Epstein, condannata a 20 anni di carcere in Florida. La donna, accusata di traffico internazionale di minori insieme al magnate, sarà poi sentita l'11 agosto per una deposizione in carcere.

TRUMP FU AVVISATO

Secondo il Wall Street Journal, il presidente Donald Trump sarebbe stato avvertito a maggio dalla procuratrice Pam Bondi che il suo nome compariva "più volte" nei file su Epstein, insieme a centinaia di altri. Il presidente nega da sempre qualsiasi coinvolgimento nel caso, e bolla le ipotesi di accuse come “fake news”. Il Tycoon è in difficoltà sul caso, perché la base Maga vuole la desecretazione dei documenti per avere contezza di tutti coloro che sono coinvolti nel caso di pedofilia, che, peraltro, fu sollevato e portato a bandiera delle politiche trumpiane durante la campagna elettorale del 2015. L’allora miliardario immobiliarista spregiudicato, candidato alle elezioni, forse senza credere alla possibilità concreta di diventare il 45mo presidente degli Stati Uniti, aveva tacciato e accusato di pedofilia gli avversari democratici, gettando un’ombra su esponenti di rilievo della sinistra, come Bill Clinton e la moglie, che sarebbero coinvolti e citati nei documenti classificati.

LA DISTRAZIONE

Secondo gli analisti dei fatti americani, sarebbe l’impasse del file Epstein che ha portato a sollevare i casi di presunta corruzione di Barak Obama. Trump ha sostenuto, perorando le sue tesi con un video creato dall’AI, che nel 2016 l’ex presidente avrebbe cercato di legare falsamente il suo nome ai tentativi russi di influenzare l’elezione in cui aveva appena sconfitto Hillary Clinton. Obama ha risposto a stretto giro, definendo le accuse “bizzarre e Ridicole". Poi, ha sostenuto ciò che gli esperti condividono nelle proprie analisi: “si tratta di un debole tentativo di creare distrazione”. Distrazione, appunto, dal caso Epstein, che gli si sta ritorcendo contro. Una clava utilizzata dal Tycoon che diventa un boomerang.

IL VIDEO FAKE

Il video creato dall’Intelligenza Artificiale che Trump ha utilizzato contro Obama mostra l’ex presidente a colloquio con un Tycoon sorridente nello Studio Ovale, quando all’improvviso arrivano gli agenti della FBI e arrestano, gettandolo a terra ammanettandolo, Obama, nella classica modalità utilizzata dalla polizia quando si confronta con i fermati di colore. Quella usata con George Floyd, per intenderci, la cui morte diede origine al movimento Black Lives Matter. Nel fotogramma finale del video fake Obama è vestito con la tuta arancione dei detenuti e guarda in camera con uno sguardo triste e colpevole. Qualcuno li avrà scambiati per fatti reali? Di questi tempi sarebbe possibile. Una nuova clave o un boomerang?



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