Trump avrebbe approvato dei piani d'attacco in Iran, in attesa delle intenzioni di Teheran sul nucleare

Trump avrebbe approvato dei piani d'attacco in Iran, in attesa delle intenzioni di Teheran sul nucleare Photo Credit: agenziafotogramma.it
19 giugno 2025, ore 02:45 , agg. alle 03:28
Secondo Bloomberg l'attacco potrebbe scattare nel fine settimana
Il dossier iraniano torna prepotentemente al centro della scena internazionale. Secondo quanto riferito dalla CNN, il presidente statunitense Donald Trump ha riesaminato i piani di attacco elaborati dal Pentagono contro la Repubblica Islamica, scegliendo tuttavia di posticipare – almeno per ora – qualsiasi decisione definitiva, anche se, secondo l'agenzia Bloomberg, un attacco potrebbe scattare nei prossimi giorni. Fonti dell'emittente parlano di un’operazione lampo che prenderebbe di mira, fra gli altri obiettivi, il sito nucleare sotterraneo di Fordow, scavato a oltre ottanta metri di profondità nella roccia. Gli analisti ritengono che per neutralizzarlo non basterebbe una sola bomba “bunker buster”, ma sarebbe necessario un sequenziamento di ordigni perforanti, con rischi altissimi di escalation immediata nella regione del Golfo. Sul fronte opposto, da Teheran arriva un inatteso segnale di apertura. Un alto funzionario del Ministero degli Esteri, intervistato dal New York Times, ha dichiarato che l’Iran "accoglierà l’invito del presidente Trump a sedersi quanto prima intorno a un tavolo". Lunedì lo stesso Trump aveva ventilato la possibilità di un faccia a faccia tra il suo inviato speciale Steve Witkoff – o addirittura il vicepresidente J.D. Vance – e il viceministro iraniano Abbas Araghchi. Per Washington i colloqui dovrebbero vertere innanzitutto sul controverso programma nucleare; Teheran, però, punta a inserire nell’agenda anche un cessate‑il‑fuoco con Israele, alla luce delle tensioni esplose negli ultimi mesi lungo il fronte mediorientale.
Iran, "agiamo per autodifesa"
In un lungo messaggio pubblicato su X, proprio Araghchi ha precisato la posizione della Repubblica Islamica: "L’Iran agisce esclusivamente per autodifesa. Di fronte alle aggressioni più oltraggiose contro il nostro popolo, abbiamo reagito solo contro il regime israeliano, non contro chi lo sostiene". Il ministro ha rimarcato la fedeltà di Teheran alla diplomazia – in contrapposizione, ha detto, a "un regime illegittimo, occupante e genocida"– e ha ribadito che il Paese "non ha mai cercato né cercherà mai armi nucleari".
Putin, "Iran non ci ha chiesto aiuto"
A ridimensionare lo scenario di un asse militare anti‑occidentale è intervenuto da San Pietroburgo il presidente russo Vladimir Putin. Interpellato dalle principali agenzie internazionali, Putin ha affermato che l’Iran "non ha chiesto" alla Russia "alcun tipo di assistenza militare", sottolineando al contempo che i siti nucleari sotterranei della Repubblica Islamica "restano operativi e non hanno subito danni significativi". Secondo il leader del Cremlino, i raid israeliani avrebbero anzi provocato "un consolidamento della società iraniana attorno alla propria leadership". Il futuro immediato dipenderà ora dalla volontà delle parti di trasformare i segnali di dialogo in negoziati concreti. Se Trump confermerà l’intenzione di attendere prima di premere il grilletto, e se Teheran siederà davvero al tavolo, le prossime settimane potrebbero segnare una svolta imprevista dopo anni di confronti ad alta tensione.