
Tivoli: picchia la fidanzata per una foto sui social, “un colpo per ogni like” Photo Credit: agenziafotogramma.it
20 giugno 2025, ore 13:15
La donna, finita in ospedale, ha denunciato grazie all’insistenza dei medici
“Un forte mal di testa”. Si era recata presso l’ospedale di Tivoli lamentando un generico dolore di questo tipo la donna protagonista di questa storia agghiacciante, convinta di poter ancora una volta nascondere le violenze subite. Di fronte a ematomi, segni di gonfiore sul volto ed evidenti tracce di un’aggressione fisica, però, i medici non hanno fatto finta di nulla e, come previsto dalla legge, hanno allertato le forze dell’ordine, convincendo la vittima a denunciare la situazione gravissima che viveva ormai da molto tempo. A finire in manette un uomo di 39 anni gravemente indiziato dei reati di lesioni personali aggravate e atti persecutori (oltre che indagato per tentato omicidio/femminicidio, violenza privata e violazione di domicilio).
“Un colpo per ogni like”
A scatenare la furia aggressiva dell’uomo, un post sui social in cui la donna era ritratta durante una passeggiata in compagnia di alcuni conoscenti. La notte del 13 luglio la vittima era stata contattata telefonicamente del 39enne ricevendo minacce di morte. Alle 2 del mattino l’uomo si era presentato presso la sua abitazione, scavalcando una finestra e accedendo all’appartamento, ferendola con pugni e calci. Una volta obbligata a sedersi, l’aggressore aveva preso lo smartphone della vittima, continuando a picchiarla ripetutamente e precisando che ogni colpo le era dovuto per i like che aveva collezionato con le foto pubblicate.
Non contento della violenza, l’uomo l’aveva costretta a uscire fuori di casa con lui: “Devo completare l’opera. Stasera devo finire quello che c’è da finire, altrimenti ho buttato due anni” avrebbe detto mentre la strattonava nella via davanti casa. Dopo aver provato a rifugiarsi in un’abitazione, la donna era stata soccorsa da una vicina che aveva minacciato di chiamare le forze dell'ordine. Un intervento salvifico, arrivato poco prima che l’uomo riuscisse a raggiungere la macchina con la sua vittima. L’incapacità di autocontrollo del violento non si è fermata nemmeno davanti alla signora testimone della scena: “Stai attenta a te se chiami i Carabinieri, perché se mi fai arrestare io metto una tacca a ogni giorno di galera che mi faccio e quando esco sono cazzi tuoi”, avrebbe detto rimanendo poi sul posto a inveire per circa mezz'ora.
La denuncia
Una volta raggiunto l’ospedale per le ferite riportate, la vittima sperava di nascondere la violenza derubricandole a semplice mal di testa. Solo grazie all’insistenza dei medici, alla fine, si è convinta a raccontare dell’aggressione, limitandosi però a una descrizione generica di quanto accaduto. Gli inquirenti hanno dovuto aspettare il 17 giugno scorso quando, lasciato l’ospedale, la donna è stata ascoltata nuovamente dalla Polizia di Stato che è così riuscita a ricostruire tutta la dinamica dell’aggressione. Le indagini coordinate dalla Procura di Tivoli hanno confermato la versione della vittima, appurando la possessività dell’uomo, del suo controllo ossessivo e delle continue vessazioni a cui costringeva la sua compagna.
Più di una volta la donna aveva cercato di interrompere la relazione, senza però riuscirci a causa della resistenza dell’uomo che non rinunciava a perseguitarla. Nella prima mattina del 19 giugno il Gip ha autorizzato l’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere ai danni dell’indagato, accusato di atti persecutori (stalking) e lesioni aggravate. La misura si è resa necessaria a causa della conclamata incapacità di autocontrollo dimostrata a più riprese dall’uomo.