Tennis Atp: Internazionali di Roma ancora senza una data, si cerca di salvare l'edizione 2020

Tennis Atp: Internazionali di Roma ancora senza una data, si cerca di salvare l'edizione 2020

Tennis Atp: Internazionali di Roma ancora senza una data, si cerca di salvare l'edizione 2020


Gli internazionali di Roma sono in bilico nonostante la volontà di ripartire con l'edizione del 2020. L'intera stagione tennistica è ancora in pericolo a causa del Coronavirus.

Da sempre, gli Internazionali esaltano Roma, la sua voglia di grandeur, il desiderio – quasi il diritto – di sentirsi al centro del mondo. I grandi del tennis sono perfetti, da questo punto di vista: eleganti, universalmente conosciuti, giovani e anche belli. Come perfetto è il palcoscenico del Foro Italico, un trionfo di luci e colori, che conquista chiunque sia transitato anche solo una volta tra i campi in terra rossa adagiati sotto Monte Mario.

La maledizione della pandemia ci ha privato anche di tutto questo, la gioia di quel chilometro di passeggiata tra la folla, partendo dalle linee razionaliste dell’ex ostello e dell’Accademia della scherma, fino quasi a toccare lo Stadio Olimpico. Lungo quella passeggiata sotto il sole di Roma, si costeggia il moderno Centrale e il più bel campo da tennis al mondo: lo stadio Nicola Pietrangeli.

E’ il terreno di gioco più iconico del Foro, con i suoi spalti e le celeberrime statue in travertino. Quel bianco abbagliante è il marchio di fabbrica degli Internazionali. Il luogo unico, dove tutti, giocatori e spettatori, vogliono passare almeno una volta nella vita. Ad oggi, non sappiamo quando gli Internazionali 2020 potranno essere messi in calendario o se dovremo darci appuntamento direttamente all’anno prossimo. Per ora, il torneo risulta ufficialmente sospeso, in attesa che l’intero mondo del tennis possa riprendere il controllo di se stesso. In tutta onestà, non sapremmo neanche dire quale soluzione preferire, considerato quanto il binomio Roma-primavera sia vitale per la bellezza e l’unicità del torneo. Tutto ciò che vi abbiamo raccontato ha senso solo se avviene in quei luoghi e in questo momento dell’anno. Non funzionerebbe altrove e in un altro momento o almeno sarebbe tutta un’altra storia.


E’ pur vero che siamo in tempi eccezionali e anche il tennis deve fare i conti con l’impensabile. Il Roland Garros di Parigi, senza aspettare e consultare nessuno, si è già spostato fra settembre e ottobre, terremotando il calendario e facendo imbestialire i giocatori. Ogni tanto, i francesi fanno così e lo si sa. Roma, tennisticamente parlando, non è Parigi e non può permettersi un’azione di forza. Una scelta neppure consigliabile, viste le reazioni seguite all’annuncio parigino.

L’unica strada possibile, per Roma e non solo, è quella dell’equilibrio e del coinvolgimento di tutti gli attori. A cominciare dei grandi protagonisti, i campioni, che non possono essere messi davanti al fatto compiuto. Staremo a vedere.

Il tennis ci manca e non vediamo l’ora di poterci liberare anche di recenti polemiche, che di sicuro non riescono ad occupare lo spazio lasciato libero dai tornei. Le sparate del N.1 al mondo, Novak Djokovic, su coronavirus e vaccini, la stizzita e comprensibile reazione di Rafa Nadal, non lasciano presagire nulla di buono. Sono ruggini, che rischiano di restare nel tempo e che potrebbero rovinare l’ultima fase dell’incredibile regno dei tre mostri sacri, Federer, Djokovic e Nadal. Un mesto finale da evitare a ogni costo.



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