
Temperature record in Italia: è allarme da Nord a Sud, ma nelle prossime ore si attendono grandinate al Nord
02 luglio 2025, ore 15:30
Sono 18 le città dove la colonnina di mercurio arriverà a 40 gradi. Nei prossimi giorni al Nord sono attesi temporali e grandinate. Onu e Cnr: eventi estremi saranno sempre più frequenti
L'Italia nella morsa del caldo da qui al giorno di venerdì quando le città con bollino rosso saliranno a 20: Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo. Lo registra l'ultimo aggiornamento del bollettino pubblicato sul sito del ministero della Salute che monitora 27 città. L'allerta scende al bollino giallo a: Bari, Cagliari, Catania, Civitavecchia, Messina, Napoli, Reggio Calabria. Domani saranno 18 le città con temperatura da bollino rosso: Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Verona e Viterbo.
I consigli del Ministero della Salute
Il Ministero della Salute avvisa: i cittadini seguano le indicazioni anti afa in particolare nei casi di soggetti più fragili, bambini ed anziani, in primis. Le alte temperature hanno spinto i consumi di elettricità. Ieri si sono registrati due black out a Bergamo e Firenze. E per i rischi legati all’afa, il governo sta per attivare un protocollo nazionale a tutela dei lavoratori nei cantieri all’aperto che sospende le attività nelle ore centrali del giorno. Ma al caldo torrido presto al nord si potrebbero sostituire temporali violenti e grandinate per l’arrivo di correnti di aria fredda dall’atlantico.
Allarme Cnr e Onu
E gli scienziati del Cnr parlano di un futuro dove questi eventi climatici estremi saranno la norma, frutto di un’azione umana che sembra aver modificato in modo strutturale il meteo. Anche l’Onu lancia l’allarme, il cambiamento climatico ci costringerà a vivere in condizioni climatiche estreme. L'Unione Europea intanto fissa come obiettivo la riduzione del 90% delle emissioni, entro il 2040.
Il monito di Papa Leone: "La nostra Terra sta cadendo in rovina"
Le"ferite alla Terra "sono dovute al peccato". Lo sottolinea Papa Leone nel Messaggio per la X Giornata mondiale di preghiera per la Cura del Creato. "La giustizia ambientale, implicitamente annunciata dai profeti, non può più essere considerata un concetto astratto o un obiettivo lontano. Essa rappresenta una necessità urgente - sottolinea il Pontefice -, che va oltre la semplice tutela dell'ambiente. Si tratta, in realtà, di una questione di giustizia sociale, economica e antropologica. Per i credenti, in più, è un'esigenza teologica, che per i cristiani ha il volto di Gesù Cristo, nel quale tutto è stato creato e redento". Per Papa Leone, "in un mondo dove i più fragili sono i primi a subire gli effetti devastanti del cambiamento climatico, della deforestazione, e dell'inquinamento, la cura del creato diventa una questione di fede e di umanità. È ormai davvero il tempo di far seguire alle parole i fatti". "Lavorando con dedizione e con tenerezza si possono far germogliare molti semi di giustizia, contribuendo così alla pace e alla speranza", conclude il Papa.