Stefano Bonaccini a Rtl 102.5: “Velocità nelle decisioni, il Governo abbia a cuore ciò che è accaduto”

Stefano Bonaccini a Rtl 102.5: “Velocità nelle decisioni, il Governo abbia a cuore ciò che è accaduto”

Stefano Bonaccini a Rtl 102.5: “Velocità nelle decisioni, il Governo abbia a cuore ciò che è accaduto” Photo Credit: Fotogramma


“Ho incontrato il Ministro Salvini, martedì porterò i sindacati e le associazioni d’impresa dell’Emilia Romagna con me a Roma”, dice in radiovisione

“Sono a Cesena in mezzo alle strade dove una marea di volontari che arrivano da tutta Italia stanno aiutando le famiglie più colpite a ripulire. Ho pochi minuti ma vi ringrazio di aver chiamato”, così il Presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, a L’Indignato speciale su Rtl 102.5.  “Qua finalmente è uscito il sole. Voi capite che quando in 36 ore cade l’acqua di 6 mesi, e due settimane prima l’acqua di 4 mesi, è un fenomeno mai visto in precedenza nel corso dei decenni scorsi. La situazione sta migliorando. Abbiamo ancora alcune zone, in particolare nel Ravennate, quelle più basse, che sono ancora allagate. Qui a Cesena si sta ripulendo la città e secondo me domani sera sarà ripulita se non tutta quasi. C’è un grande sforzo collettivo, lei sa come è fatta la gente dell’Emilia Romagna”, racconta Bonaccini.


“Serve velocità nelle decisioni”

“Proprio ieri abbiamo celebrato l’undicesimo anniversario di un terremoto che causò dodici miliardi di danni e c’erano 45mila persone senza più una casa, e noi abbiamo ricostruito tutto. Ciò di cui abbiamo bisogno adesso è la velocità nelle decisioni, la sburocratizzazione di norme ed adempimenti, un governo che abbia a cuore ciò che è accaduto. Io sono sicuro che sarà così: stiamo attendendo che arrivi la Presidente Meloni a Forlì. Ieri ho incontrato il Ministro Salvini, martedì porterò i sindacati e le associazioni d’impresa dell’Emilia Romagna con me a Roma. Abbiamo inviato un documento unitario di tutte le parti sociali con la regione per chiedere alcune cose tutti insieme onde evitare dispersioni di richieste. Noi siamo pronti a fare la nostra parte come sempre. Purtroppo siamo allenati: qui mancano solo i Marziani, abbiamo avuto un terremoto devastante, poi la pandemia, adesso questa alluvione”, continua.


La conta dei danni

“Il 3 maggio avevamo quantificato il totale dei danni intorno ai 900 milioni di euro / 1 miliardo, ovviamente sono saliti e saliranno ancora di parecchio. Ieri abbiamo fornito questi dati al Ministro Salvini e al Viceministro Bignami, che ringrazio di essere venuti. Dal punto di vista dell’alluvione la Romagna è la parte più colpita, ma dal punto di vista delle frane e del dissesto si parte dalla provincia di Reggio Emilia con quasi tutti gli Appennini della regione. Abbiamo attive oltre 300 frane e oltre 500 strade distrutte o interrotte. Le stime fatte solo sulle strade provinciali superano il mezzo miliardo di euro, la stima di Anas sulle strade statali supera i 100 milioni di euro. Manca il dato delle strade comunali con stime che potremmo effettuare solo quando saranno ripulite con l’acqua ritirata. Secondo me dal punto di vista infrastrutturale ci avvicineremo al miliardo di euro di danni solo per quello”, dice il presidente dell’Emilia-Romagna. 


Le vittime dell’alluvione

Bonaccini parla anche delle vittime del tremendo alluvione: “Ho notizie di questa mattina, eravamo a 14 vittime ieri ma già una è troppo. E’ l’unica cosa irreparabile, nessuno le potrà più consegnare alle proprie famiglie ed alle proprie comunità. Avevamo a ieri 36.000 sfollati, dei quali poco meno di 5.000 nei centri d’accoglienza, la gran parte ha trovato rifugio presso famigliari e amici. Questa mattina alcuni sono rientrati nei propri appartamenti dai quali si erano allontanati per evitare eventuali tragedie. Ora abbiamo bisogno della sospensione degli adempimenti fiscali che riguardano cittadini, famiglie ed imprese, che ci manca solo che debbano pagare mentre sono colpiti da tanti danni. Abbiamo bisogno della certezza delle risorse per i rimborsi. Abbiamo bisogno di un piano di ricostruzione da attuare insieme allo stato, tra strade, frane e dissesto idrogeologico. Ci stiamo già attivando per chiedere all’Europa di accedere al fondo di solidarietà europea che undici anni fa sul terremoto ci fece arrivare più di mezzo miliardo di euro, che non bastano, ma sarebbe già una bella boccata di ossigeno. Siamo già in contatto con le istituzioni europee per attivarci nei prossimi giorni in tal senso, anche perché questa è una vera e propria calamità. Serviranno piani per aver le risorse per fare gli investimenti necessari affinché l’Emilia Romagna torni ad essere ciò che era prima”


I fondi del PNRR destinati a questa emergenza?

“Qualche mese fa ad alcuni ministri che dicevano che si poteva cambiare il PNRR dissi che stavano sbagliando, perché se lo cambiamo ci mettiamo un anno a farlo e poi manca il tempo e non riusciamo più a fare niente. Io dico di verificare se a parità di misure finanziate, progetti che non vanno avanti possano essere risorse recuperate e destinate a chi può spendere quei soldi in breve tempo. Noi come Regione i soldi li spendiamo fino all’ultimo euro quando abbiamo investimenti da fare. L’importante ora è stabilire con il governo alcune linee di intervento e finanziamento perché noi vogliamo ricostruire tutto come abbiamo fatto in maniera egregia con il terremoto”, conclude Bonaccini.


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