Stati Uniti, Trump non riconosce la sconfitta, Biden parla di unità e lavora ai progetti più urgenti

Stati Uniti, Trump non riconosce la sconfitta, Biden parla di unità e lavora ai progetti più urgenti

Stati Uniti, Trump non riconosce la sconfitta, Biden parla di unità e lavora ai progetti più urgenti


Dal Covid al clima, il presidente numero 46 della storia degli States sta lavorando a nuovi team, torneranno in vigore molte leggi dell’amministrazione Obama

Joe Biden si insedierà il 20 Gennaio, a molte ore dall’assegnazione della vittoria, il 46esimo presidente degli Stati Uniti non ha ancora ricevuto la tradizionale telefonata dal rivale.  Melania Trump l’ avrebbe invece sollecitata, lo dicono fonti vicine alla presidenza. Anche perché la first lady si preparerebbe a lasciare la casa bianca, e anche il suo attuale inquilino, il matrimonio tra Donald 74 anni, e Melania 50, sarebbe finito da tempo. 

Anzi, dal suo canto, Donald Trump lancia solo insulti e minacce, insieme con il suo capo del team di avvocato Rudolph Giuliani, vuole avviare in queste ore i ricorsi annunciati, perché, dice, ci sono state frodi in tutto il paese. Ma sulle prove di quanto afferma Trump, sostenuto solo da una parte dei repubblicani, regna il mistero, che neanche l’ex sindaco di New York ha chiarito.

Biden, prima di tutto il piano anticovid, vuole riportare gli Usa nell’Oms 

Tra i decreti che andranno immediatamente alla firma di Joe Biden, quello per affrontare in maniera diversa la pandemia, riportando anche gli Stati Uniti nell’Oms, da cui Trump voleva uscire. Di fatto l’uscita non è ancora avvenuta, perché le regole dell’organizzazione mondiale della sanità impongono un anno di preavviso. Dunque il distacco sarebbe avvenuto il 6 Luglio del 2021. Biden, già durante la campagna elettorale aveva espresso il suo pensiero. “Appena sarò eletto farò rientrare gli Stati Uniti nell’Oms”. E tutte le indicazioni vanno in questa direzione. 

Il rispetto dell’accordo di Parigi sul clima, appena usciti gli Stati Uniti rientreranno in fretta 

L’uscita degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi, definito nel 2016, è avvenuto di recente, il 5 novembre, esattamente un anno dopo la decisione di Trump, che annunciò in pompa magna che la grande l’industria del paese non poteva limitarsi in alcun modo, negando l’importanza e la reale esistenza della problematica ambientale. Joe Biden, anche qui, ha intenzioni del tutto diverse. Sul piano formale compirà i passi necessari per far rientrare gli States nell’accordo. Che, lo ricordiamo, nel suo atto di fondazione recitava tra l’altro: "L’obiettivo centrale dell’accordo di Parigi è rafforzare la risposta globale alla minaccia del cambiamento climatico mantenendo un aumento della temperatura globale in questo secolo ben al di sotto di 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali e perseguire gli sforzi per limitare ulteriormente l’aumento della temperatura a 1,5 gradi Celsius. Inoltre, l’accordo mira a rafforzare la capacità dei paesi di affrontare gli impatti dei cambiamenti climatici."

Joe Biden dovrebbe organizzare molto presto un summit con i più dirigenti delle industrie più inquinanti del Paese, per convincerli a diminuire le proprie emissioni di gas ad effetto serra.

Gli altri progetti, i dreamer e i musulmani, anche qui verranno ribaltate le decisioni di Trump 

Donald Trump cancellò, con grande clamore e polemiche, il programma per la protezione dei dreamer, il decreto che Obama e Biden vararono per dare visibilità e possibilità di inserimento ai giovani immigrati. Biden non farà altro che renderlo più attuale. Interventi ci saranno anche per l’immigrazione da paesi musulmani, vietata a sette nazioni quando si voleva limitare l’ingresso potenziale di terroristi sul suolo americano. In quella occasione fu anche reso obbligatorio il colloquio con funzionari statali per il rinnovo del visto. Poi, come sempre accade, quando il paese passa di mano, ci saranno anche novità sul piano della sanità. 


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