Stati Uniti, proteste per una maxi operazione militare anti-immigrazione, Trump è pronto a inviare la Guardia Nazionale e i Marines

Stati Uniti, proteste per una maxi operazione militare anti-immigrazione, Trump è pronto a inviare la Guardia Nazionale e i Marines

Stati Uniti, proteste per una maxi operazione militare anti-immigrazione, Trump è pronto a inviare la Guardia Nazionale e i Marines Photo Credit: https://agenziafotogramma.it/


Durante un blitz in un negozio della Città degli Angeli, alcuni poliziotti hanno utilizzato anche granate stordenti per respingere gli attivisti pro-migranti, mentre da Washington sono pronti ad ogni evenienza per sedare le rivolte

LOS ANGELES AL CENTRO DELLE PROTESTE

Nelle ultime 72 ore, Los Angeles è diventata epicentro di violente proteste legati a una vasta operazione anti-immigrazione avviata dalle autorità federali. Squadre dell’ICE (Immigration and Customs Enforcement), affiancate da agenti in tenuta militare, hanno condotto raid in vari punti della città per individuare e arrestare migranti irregolari. Queste azioni si sono concentrate in aree frequentate da comunità latine e migranti, come il Fashion District, magazzini all’ingrosso e centri di reclutamento informale per lavori giornalieri. Durante uno di questi blitz, in un negozio di abbigliamento, sono state utilizzate granate stordenti per respingere attivisti pro-migranti che si erano interposti tra gli agenti e i presenti. Le immagini circolate sui social mostrano scene di panico, urla e scontri violenti, con manifestanti che lanciano oggetti contro le forze dell’ordine e la polizia che risponde con gas lacrimogeni e proiettili non letali.

LA SITUAZIONE PRECIPITATA

La situazione si è rapidamente trasformata in una crisi di ordine pubblico. Nella notte tra venerdì e sabato, proteste spontanee sono esplose in diverse zone della metropoli, da Compton fino al centro di Los Angeles. In alcuni casi, i dimostranti hanno tentato di bloccare i furgoni federali e costruito barricate improvvisate. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, almeno 44 persone sono state arrestate nelle prime ore dei raid. Tra gli arrestati c’è anche David Huerta, figura di spicco dei sindacati locali, ferito e successivamente ricoverato.


TRUMP PRONTO A INVIARE LA GUARDIA NAZIONALE E I MARINES

La risposta federale non si è fatta attendere. Il presidente Donald Trump, in un messaggio pubblicato su Truth, ha criticato duramente la gestione della crisi da parte del governatore Gavin Newsom e della sindaca di Los Angeles Karen Bass. “Newsom e Bass non sanno controllare la loro città, il governo federale interverrà per ristabilire l’ordine”, ha dichiarato, usando termini sprezzanti e minacciando di mobilitare ulteriormente le forze armate. Poco dopo, il Dipartimento della Difesa, tramite il segretario Peter Hegseth, ha annunciato l’invio di 2.000 membri della Guardia Nazionale a Los Angeles. Hegseth ha parlato di una “invasione criminale” pianificata da reti di traffico di esseri umani, descrivendo i disordini come “un’insurrezione contro lo stato di diritto negli Stati Uniti”. Inoltre, ha avvertito che i Marines di stanza a Camp Pendleton sono stati messi in stato di allerta e potrebbero essere mobilitati nel caso la violenza continuasse.

WASHINGTON VS LOS ANGELES

Karen Bass ha risposto duramente, accusando l’amministrazione federale di usare la forza per scopi politici e di non rispettare l’autonomia delle amministrazioni locali. “Los Angeles è una città costruita sull’immigrazione. Le persone che vivono qui, indipendentemente dallo status legale, fanno parte della nostra comunità”, ha dichiarato. Anche il governatore Newsom ha criticato l’azione del governo, affermando che la Guardia Nazionale è stata usata come “strumento di propaganda”. Nel frattempo, le tensioni non sembrano affievolirsi. L’area intorno a un grande magazzino di Home Depot è diventata il centro simbolico delle manifestazioni, dove gruppi di attivisti, residenti e sindacati stanno mantenendo presidi giorno e notte. La polizia ha minacciato nuovi interventi con l’uso della forza se i raduni non verranno sciolti pacificamente. Una situazione a Los Angeles che, tra granate stordenti, blindati e militari che sorvegliano le strade fa pensare più alla trama di un film di Hollywood, ma la realtà è scontro aperto tra Donald Trump e la Città degli Angeli.



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