Salve le Olimpiadi per gli atleti italiani, il governo approva in extremis il decreto sull'autonomia del Coni

Salve le Olimpiadi per gli atleti italiani, il governo approva in extremis il decreto sull'autonomia del Coni

Salve le Olimpiadi per gli atleti italiani, il governo approva in extremis il decreto sull'autonomia del Coni


Con il decreto del governo sull'autonomia del Coni, l'Italia evita le sanzioni del CIO; gli atleti azzurri ai Giochi di Tokyo potranno gareggiare sotto l'egida della bandiera tricolore e dell'Inno di Mameli

SOLUZIONE IN EXTREMIS

Si potrebbe parlare di un gol all’ultimo minuto, che salva la spedizione italiana alle prossime Olimpiadi di Tokyo. Questa mattina il Consiglio dei Ministri ha approvato in extremis un decreto legge sull’autonomia del Coni. Un provvedimento che da mesi era stato chiesto a gran voce dal Comitato Olimpico Internazionale, che lo aveva posto come condizione perché gli atleti azzurri potessero presentarsi ai giochi della prossima estate accompagnati dalla bandiera italiana e dall’inno di Mameli. Con il passare dei giorni il conto alla rovescia si è fatto più pressante, con appelli all’esecutivo da parte di atleti e giornalisti. La risoluzione del caso è arrivata proprio alla vigilia dell’assemblea del CIO. Il presidente del CONI Giovanni Malagò, che in questi mesi ha condotto una vera battaglia per salvare l’autonomia dal governo dello sport italiano, ha potuto tirare un bel sospiro di sollievo. Poco dopo l’annuncio di Palazzo Chigi questa mattina gli sono arrivare le felicitazioni del presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach. L’Italia ha evitato una figuraccia a livello internazionale; e soprattutto gli atleti azzurri hanno dribblato il pericolo di vivere una Olimpiade in tono minore: uno scenario non accettabile da parte di chi conduce una vita di lavoro e sacrificio proprio per gareggiare ai Giochi, al cospetto di tutto il mondo.

IL CONI RESTA AUTONOMO

È stato un lungo braccio di ferro. Alla fine il Governo ha ceduto, ma – quasi in tono di sfida- lo ha voluto fare soltanto all’ultimo giorno utile, tenendo tutti sulle spine. Il ministro per lo sport Vincenzo Spadafora ha fatto buon viso a cattivo gioco e ha dichiarato: “Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto contenente le norme che sanciscono l'autonomia del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Ora l'ultima parola spetta al Parlamento in sede di conversione. Per la lunga e gloriosa storia sportiva e democratica del nostro Paese era improbabile che l'Italia venisse così duramente sanzionata già domani, ma la decisione di oggi fuga ogni dubbio e risolve il problema dell'indipendenza del Coni lasciato aperto dalla riforma del 2019". Nel decreto si prevede che “per l'espletamento dei compiti relativi al proprio funzionamento e alle proprie attività istituzionali, il Coni è munito di una propria dotazione organica di 165 persone al massimo, di cui fino a dieci dirigenti”.


TUTTI FELICI E CONTENTI

È la soddisfazione il leit motiv delle dichiarazioni che arrivano dal mondo dello sport. L’ex presidente del Coni Mario Pescante si è detto felice per lo scampato pericolo: “è stata evitata una sconfitta per l’intero Paese, bisogna ringraziare Malagò per lo straordinario lavoro”. Il decreto di stamattina sblocca la situazione anche sul fronte paralimpico; il presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli ha dichiarato: “Non posso non esprimere piena soddisfazione per l'approvazione, da parte del Governo, di un provvedimento che sancisce l'autonomia funzionale e gestionale del Coni risolvendo così un complicato groviglio istituzionale e riaffermando un principio di indipendenza che è alla base della storia e della mission del movimento sportivo italiano e internazionale. Sarebbe stato inaccettabile esporre il nostro Paese a una sanzione da parte del CIO”.  



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