Royal baby, la festa continua, ma è giallo sul luogo di nascita

Royal baby, la festa continua, ma è giallo sul luogo di nascita

Royal baby, la festa continua, ma è giallo sul luogo di nascita


Secondo le fonti di diversi tabloid inglesi, il piccolo sarebbe nato in un ospedale di Londra, e non a casa come previsto

La festa dei sudditi, gli auguri dei vip di mezzo mondo, ma anche le acide frecciatine della stampa popolare inglese più parrocchiale. C'è il consueto e il meno consueto nell'atmosfera del day after all'indomani della nascita dell'ultimo royal baby della dinastia Windsor: figlio del popolarissimo principe cadetto Harry, secondogenito dell'erede al trono Carlo e della compianta Diana, e di Meghan Markle, ex attrice di radici afroamericane. Un evento che suscita aspettative di novità, non senza alimentare qualche veleno. E' il caso del presunto giallo sul sogno attribuito a Meghan (e a sua madre Doria Ragland, insegnate di yoga californiana) di un parto casalingo nella lussuosa residenza restaurata di fresco di Frogmore Cottage, presso il castello di Windsor: evaporato a quanto pare all'ultimo minuto per ragioni di prudenza medica. A costruirne una trama sono in particolare il Daily Mail e il Sun. Secondo le loro fonti, il piccolo - ottavo bisnipote della regina Elisabetta - risulta essere stato fatto nascere infine in "un ospedale di Londra". Probabilmente il Portland Hospital, scrivono entrambi, ricovero da bel mondo dove un parto standard costa "oltre 15.000 sterline" stando al Mail; "almeno 20.000" secondo il Sun di Rupert Murdoch. L'indiscrezione al momento non trova conferme ufficiali. In ogni caso al piccolo principe resta intanto da stabilire il titolo. E soprattutto il nome: Harry ha chiesto tempo "per pensarci" con la consorte, ma il preannuncio è atteso già per domani assieme alle prime foto pubbliche. I favori dei bookmaker restano per Alexander, in una lista mediatica peraltro lunga e varia che oscilla fra alternative tradizionali e ipotesi innovative quali Oliver, Milo o persino Spencer, a voler immaginare un atto di omaggio al casato di Diana. 


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