Rovigo, prof colpita con pallini e postata sui social: la Procura archivia il procedimento verso gli alunni

Rovigo, prof colpita con pallini e postata sui social: la Procura archivia il procedimento verso gli alunni

Rovigo, prof colpita con pallini e postata sui social: la Procura archivia il procedimento verso gli alunni


Verrà archiviato il procedimento per oltraggio a pubblico ufficiale contro tutti gli alunni, resta invece in piedi il procedimento nei confronti degli autori materiali del fatto

La vicenda

Sono 21 gli studenti dell'Itis Viola di Rovigo accusati di aver colpito, deriso e filmato la professoressa Maria Cristina Finatti, diffondendo il video dell’accaduto sui social, diventato poi virale. Il reato che si prospettava era di “oltraggio a pubblico ufficiale” ma, per la Procura dei minori di Venezia, tutto ciò non costituisce un fatto penalmente rilevante ed è stata chiesta l’archiviazione dell’inchiesta nei confronti della classe intera. Il piano era stato studiato perfettamente, dividendosi tra chi avrebbe colpito l’insegnante con i pallini di gomma ad aria compressa e chi si occupava di riprendere la scena, mentre i restanti hanno assistito alla scena tra risate e battute. I ragazzi erano stati tutti promossi con una condotta pari a 9 e la prof. Finatti aveva detto come si sentisse abbandonata dai suoi colleghi. Ora, resta in piedi il procedimento nei confronti degli autori materiali del fatto, quindi l’alunno che ha sparato i pallini e i compagni che hanno ripreso la scena e nascosto la pistola ad aria compressa.


Le parole della Prof. Finatti

La diretta interessata, la professoressa di scienze Maria Cristina Finatti, ha commentato la vicenda: «Immaginavo che sarebbe finita così. Sono delusa. L’unica consolazione è che, probabilmente, prima o poi almeno i principali autori dovranno rispondere di quel che mi hanno fatto. Ma la lentezza della Giustizia è snervante». «Per fortuna il ministro ha pensato di vietare i telefonini in classe. Magari in questo modo non accadrà più a nessun altro ciò che è accaduto a me» ha continuato. Al tempo dei fatti, aveva rivelato di aver atteso molto prima di sporgere denuncia: «Nessuno mi ha difesa: ridevano a basta. Ho rischiato di perdere un occhio, per fortuna avevo la mascherina. Ho aspettato fino all’ultimo prima di denunciare, aspettavo che la scuola prendesse provvedimenti. Le uniche scuse arrivate sono state tramite la preside, a condizione che ritirassi la denuncia. Alla fine, non volevo più sentirmi così umiliata e ho presentato esposto, denuncia e querela nei confronti di tutta la classe presso la Procura della Repubblica al Tribunale dei Minori a Venezia per lesione dolose, reiterazione del reato, interruzione al servizio di pubblica utilità e oltraggio al pubblico ufficiale». Amareggiati anche gli avvocati Nicola Rubiero e Tosca Sambinello, convinti del fatto che sarebbe stata l'occasione per dare un segnale importante a tutta la comunità scolastica.



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