Ritorno al futuro, il cinema festeggia 30 anni del film cult

Ritorno al futuro, il cinema festeggia 30 anni del film cult

Ritorno al futuro, il cinema festeggia 30 anni del film cult


In America fu record con oltre 200 milioni di dollari al boxoffice

Grandi festeggiamenti per Marty e Doc, i due eroi del film cult "Ritorno al futuro" di Robert Bob Zemeckis che esattamente trent'anni fa arrivò al cinema ed ebbe un successo planetario. Proprio stasera primi due episodi tornano in oltre 200 sale, incluse 44 multisale di Uci Cinema e su Dmax una serata speciale dedicata al tema (alle 22.55). Costato "appena" 19 milioni di dollari, "Ritorno al futuro" alla fine incassò solo in America oltre 200 milioni di dollari. Travolti dal successo tutti i protagonisti accettarono di lanciarsi nel volo senza rete del seguito, ma spesero quattro anni per mettere a punto un perfetto meccanismo a orologeria che proiettava Michael J. Fox e Christopher Lloyd nel futuro. Zemeckis aveva però ben chiaro il tragitto che i suoi eroi dovevano compiere prima di andare in pensione. Tanto che, se "Ritorno al futuro 2" vide la luce solo nel 1989, il terzo capitolo (proiettato all'indietro, nel cuore del mito della frontiera e del West del 1885) era nelle sale già nel 1990.
Tutto ruota attorno al 17enne Marty McFly che non sopporta il grigiore della sua famiglia, il padre frustrato e vessato dal preteso migliore amico, la mamma precocemente spenta e senza sogni, i fratelli falliti anzitempo. Il suo unico amico, lo strampalato inventore Doc lo coinvolge nell'improbabile avventura di una macchina del tempo che, al buon momento, funziona davvero proprio mentre feroci terroristi libici li stanno per ammazzare. E i due si trovano sprofondati nell'America del 1955, quando nessuno poteva immaginare che l'attore di serie B Ronnie Reagan potesse diventare presidente Usa, quando la Pepsi Free non c'era ancora, Johnny B. Good non la suonava ancora nessuno e il rock emetteva i primi vagiti, papà e mamma si incontravano per la prima volta e lui non aveva il coraggio di dichiararsi. Ma a mettere le mani nel passato (anche per evitare pasticci futuri) si rischia di combinare una bella serie di disastri.

Il copione di "Ritorno al futuro" incontra la diffidenza delle major, in primis Columbia Pictures, e poi il rifiuto della Disney quando tutto sembra già fatto: l'idea che, sprofondando nel passato degli Anni 50, quando la madre di Marty era una ragazzina svampita e impertinente, proprio lei potesse corteggiare il ragazzo che ne sarebbe stato il figlio mette in agitazione la casa di produzione e non basta che Zemeckis stemperi il dubbio d'incesto facendo dire al suo protagonista: "Baciarla? Era come baciare mio fratello". Alla fine il fatidico sì non arriva e tocca di nuovo a Spielberg mettere le cose a posto: prima affida a Zemeckis la regia di "All'inseguimento della pietra verde" e ne fa un autore da box office, poi si impone alla Universal mettendosi in gioco in prima persona come produttore. E finalmente le riprese del film cominciano con una serie di aneddoti che hanno fatto storia, dalla scelta della futuribile DeLorean - DMC12 come macchina del tempo allo sfortunato Eric Stoltz, protagonista sostituito in corsa perché il regista non lo trovava abbastanza autoironico. Viene così ingaggiato in corsa Michael J. Fox che aveva già declinato l'offerta perché impegnato in una serie tv. Ed ecco che si gira quasi sempre di notte, quando l'attore è libero.

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