Re Ancelotti e il gregario Carvajal, è ancora Madrid. 15/a Champions League per il Real, 5/a del tecnico e 6/a per il terzino

Re Ancelotti e il gregario Carvajal, è ancora Madrid. 15/a Champions League per il Real, 5/a del tecnico e 6/a per il terzino

Re Ancelotti e il gregario Carvajal, è ancora Madrid. 15/a Champions League per il Real, 5/a del tecnico e 6/a per il terzino Photo Credit: Fotogramma.it


Il Real Madrid vince la Champions League 2023/2024 battendo 2-0 il Borussia Dortmund a Wembley. Nel finale è emersa la qualità del Real Madrid che ha vinto con le reti di Carvajal e Vinicius nell'ultimo quarto d'ora di gioco

E' la 15/a del Real Madrid, dominatore del calcio europeo e mondiale, la quinta personale del mago Carlo Ancelotti, la sesta del gregario re per una notte Carvajal, autore del primo dei due gol che hanno affossato il Borussia Dortmund a Wembley. La finale della Champions League racconta queste storie e quelle di Toni Kroos che lascia il club (poi anche il calcio dopo gli Europei) da vincente prendendosi anche lui la sesta grande Coppa (23/o trofeo di un'incredibile carriera), come anche capitan Nacho e l'altra leggenda 'madridista' Luka Modric. Tutti insieme per eguagliare il primato di un altro immortale del Real, Francisco 'Paco' Gento. Ma la finale di oggi è anche quella di Vinicius Junior, il giocoliere arrivato da Rio de Janeiro, a segno nella finale vinta due anni fa contro il Liverpool e anche oggi a Wembley, favorito da un grossolano errore del borussiano Maatsen che serve il pallone a Bellingham, grande ex di turno, e per l'inglese è un gioco da ragazzo appoggiare a Vinicius che segna. Per lui è un altro passo verso il Pallone d'Oro.

SQUADRA E ALLENATORE NELLA STORIA

E' stata la vittoria di una corazzata che in una finale difficilmente perde, contro un Dortmund che ha fatto molto meglio dei rivali nel primo tempo ma ha sprecato troppo e poi è crollato alla distanza, quando le parole di Ancelotti ai suoi dopo 45' hanno evidentemente fatto effetto. E non ci sono più parole per questo allenatore che ama Madrid e il Real quanto se stesso e ha visto giusto rimanendo dov'è e rifiutando la nazionale brasiliana: anche lui entra nella leggenda. 

IL MATCH

Al termine del primo tempo se il Borussia Dortmund fosse stato in vantaggio di due gol, non ci sarebbe stato nulla di strano. Invece è 0-0 perché il timore reverenziale dei tedeschi per Wembley e per il Real dura pochissimo, e il predominio del gioco dei primi 45' è tutto giallonero, con Adeyemi, Fullkrug e Sabitzer che, in particolare, mettono in risi il Real. Al 21' Adeyemi riceve su verticalizzazione di Hummels ma nel tentativo di saltare Courtois, che lo costringe ad allargarsi, perde l'attimo buono permettendo a Carvajal di 'chiudere' in angolo: un intervento provvidenziale quello del veterano del Real. Al 24' è palo di Fullkrug, che sull'uscita di Courtois calcia sul legno alla sinistra del portiere belga. Al 29' terza occasione mancata dal Borussia con Adeyemi che viene lanciato in profondità, si presenta in area e calcia con Courtois che respinge e poi blocca sul successivo tentativo di testa da parte dello sbilanciato Fullkrug. In precedenza il belga, alla sua prima apparizione nella Champions di questa stagione, si era anche esibito in una parata su conclusione di Sabitzer. A inizio ripresa il Real fa capire che la musica è cambiata, sfiora il gol con Kroos e con Carvajal, quest'ultimo con un colpo di testa fuori di un soffio che anticipa ciò che poi farà al 29' quando prende il tempo a Fullkrug, molto più alto di lui, e manda in Real in paradiso. Poi anche Terzic ci mette del suo sostituendo Adeyemi, fino a quel momento il migliore dei suoi, con il veterano Reus, io, e poi c'è praticamente solo il Real che sfiiora ancora il gol con Camavinga, ancora Kroos e Bellingham, segno di un predominio che nella ripresa è stato evidente. Ultimo brivido un gol annullato a Fullkrug per fuorigioco, poi finisce con il pianto a dirotto, dopo il fischio finale, di Carvajal quasi incredulo di aver vinto, proprio lui gregario per eccellenza (come Nacho, che Sabatini voleva portare alla Roma, e ora è il capitano del Real) la sua sesta Champions. Non è Ronaldo, non è Zidane, non è Benzema nè Modric o Raul, ma questa è la sua notte. E, ovviamente, di Ancelotti che abbraccia forte Kroos, riceve l'inchino di Ancelotti e per una volta si lascia andare all'emozione, abbracciato dalla moglie. Che bello per Gian Piero Gasperini, sfidarlo nella prossima Supercoppa. 


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