Rapporto Invalsi 2021: i danni della dad, aumentano le lacune per gli studenti delle scuole medie e superiori

Rapporto Invalsi 2021: i danni della dad, aumentano le lacune per gli studenti delle scuole medie e superiori

Rapporto Invalsi 2021: i danni della dad, aumentano le lacune per gli studenti delle scuole medie e superiori


Nelle scuole superiori il 44% degli studenti non ha raggiunto i livelli prescritti in italiano e il 51% non ha superato la prova di matematica. Certificato il divario territoriale tra Nord e Sud

La didattica a distanza ha arrecato danni all’apprendimento degli studenti. A confermarlo sono i dati contenuti nel Rapporto Invalsi 2021 del ministero dell’Istruzione, presentati questa mattina dal ministro Patrizio Bianchi.


Le Prove Invalsi

Ogni anno l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione ha il compito di verificare i livelli di apprendimento degli studenti in alcuni momenti precisi della loro carriera scolastica (II e V elementare, III media e II superiore), attraverso le cosiddette Prove Invalsi. Nell’anno scolastico 2020-21 i test sono stati sostenuti da oltre 1.100.000 studenti della scuola primaria, da circa 530.000 della scuola secondaria di primo grado e da circa 475.000 della scuola secondaria di secondo grado. I risultati, dopo un anno di didattica a distanza, non sono positivi.


I risultati

Andiamo con ordine. I dati più incoraggianti arrivano dalla scuola elementare: confrontando i risultati del 2019 e del 2021, si rileva un quadro sostanzialmente stabile. La situazione è simile in tutte le regioni del Paese anche se, andando ad analizzare i dettagli statistici, è la matematica a registrare un leggero calo del risultato medio complessivo e una piccola riduzione del numero degli allievi che raggiungono livelli buoni o molto buoni. Ottime le prove di inglese, con il 92% degli studenti di V elementare che raggiunge il prescritto livello A1 del QCER nella prova di lettura e l'82% con il livello A1 nella prova di ascolto (listening).

Il panorama cambia alle scuola medie, con il 39% degli studenti che non ha raggiunto risultati adeguati in italiano e il 45% che rimane sotto i livelli attesi in matematica. I divari territoriali, trascurabili per le elementari, tendono ad ampliarsi con le scuole secondarie di primo grado: nel Mezzogiorno (in particolare Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) ottengono risultati molto bassi in italiano oltre il 50% degli allievi e circa il 60% in Matematica.

Alle superiori i dati nazionali peggiorano: il 44% non ha raggiunto i livelli prescritti in italiano e il 51% non supera la prova di matematica. E anche qui le differenze tra nord e sud diventano significative, con oltre la metà degli studenti che non raggiunge la soglia minima di competenze in Italiano in Campania e Calabria 64%, Puglia 59%, Sicilia 57%, Sardegna 53%, Abruzzo 50%. Per quanto riguarda gli allievi in difficoltà con la matematica i numeri diventano preoccupanti in Campania 73%, seguita dalla Sicilia 70% e Puglia 69% .

Sono il 9,5%, ovvero oltre 40 mila, i giovani di 18-19 anni che escono da scuole senza competenze. Mal comune mezzo gaudio, un calo generale nelle performance degli studenti di fronte alle prove Invalsi riguarda tutte le regioni del Paese e solo la Provincia autonoma di Trento rimane sopra alla media delle rilevazioni del 2018 e del 2019. La quota di allievi sotto il livello minimo cresce di più tra gli studenti socialmente svantaggiati e presumibilmente anche tra quelli immigrati.

Le dichiarazioni del ministro Bianchi

"Bisogna porre la scuola al centro del Paese per uscire da questa fase nella maniera migliore. La scuola è la base di ogni possibile rilancio, non c'è sviluppo del Paese se non c'è il rilancio della scuola". Questo il commento del ministro Bianchi, nel corso della presentazione dei dati. 


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