Rapina per coprire abusi sessuali: in manette due frati in provincia di Napoli

Rapina per coprire abusi sessuali: in manette due frati in provincia di Napoli

Rapina per coprire abusi sessuali: in manette due frati in provincia di Napoli Photo Credit: agenziafotogramma.it


I due religiosi avrebbero commissionato la rapina di due telefoni cellulari in cui erano custodite le prove di violenze sessuali compiute ai danni di due uomini. In tutto sei gli arrestati ad Afragola, in provincia di Napoli

Tutto è partito dalla denuncia di rapina fatta ai carabinieri da due uomini residenti ad Afragola, piccolo centro a nord di Napoli. Il racconto che le vittime fanno ai militari è drammatico: due persone armate di mazza e coltello avevano fatto irruzione nella loro abitazione per portare via esclusivamente i telefoni cellulari.

Rapina anomala

Una rapina anomala, che secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti era stata commissionata da due religiosi: padre Domenico Silvestro, parroco della basilica di Sant’Antonio di Afragola e padre Nicola Gildi. Nei telefoni erano documentati, con video e chat, gli abusi sessuali che i prelati avevano compiuto sui due,  uno dei quali extracomunitario, ricattati con la minaccia di perdere il lavoro e l'assistenza economica fornita dai due prelati. In manette sono finite sei persone in tutto, oltre ai due frati altre quattro persone ritenute responsabili dell’organizzazione e dell’esecuzione materiale della rapina. 

Incontri sessuali di gruppo e violenze

Dalle indagini è emerso che i due frati, arrestati oggi, utilizzavano due app di incontri per organizzare delle vere e proprie orgie, in cui erano coinvolte le due vittime della rapina che, in alcuni casi, erano costretti a reclutare altri partecipanti agli incontri, pagandoli anche di tasca propria. Agli atti dell'inchiesta della Procura di Napoli Nord, oltre le intercettazioni, c'è una lettera degli avvocati delle due vittime degli abusi indirizzata ai due religiosi, in cui i legali sollecitavano i pagamenti per le prestazioni lavorative erogate dalle due vittime nei monasteri in cui i due religiosi risiedevano, facendo anche riferimento ai rapporti sessuali subiti. La lettera avrebbe innescati la reazione: padre Gildi avrebbe chiesto aiuto a  un imprenditore che avrebbe assoldato due sicari per compiere la rapina dei cellulari compromettenti.


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