
Ramy: si va verso l'imputazione per omicidio stradale per l'amico Fares e per il carabiniere alla guida dell'ultima macchina Photo Credit: agenzia ipa
03 luglio 2025, ore 19:00
Le relazioni dei consulenti dei pm e di quelle di parte sono contrastanti, ma la decisone di procedere per omicidio stradale pare presa, resta anche in piedi l'indagine per depistaggio
L'amico di Ramy già condannato per resistenza a pubblico ufficiale
Il padre di Ramy: "Giustizia e verità"
La morte di Ramy ha scatenato polemiche e disordini nel quartiere Corvetto, dove vive la famiglia della vittima. Fu il padre a spegnere le proteste con parole sagge, parlando della ricerca di "giustizia e verità".
La relazione del consulente dei pm
Domenico Romaniello, ingegnere consulente dei pm Giancarla Serafini e Marco Cirigliano, aveva dato conto nella sua relazione che, quando lo scooter tentò di svoltare a sinistra all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, sbandò e deviò improvvisamente a destra e il carabiniere dell'ultima macchina inseguitrice se lo trovò in traiettoria. Non poteva sterzare né a sinistra né a destra, secondo la consulenza, altrimenti avrebbe travolto o la moto o un passante. Tentò di frenare ma, sempre per il consulente, fu impossibile a quel punto evitare l'urto e lo schianto finale dei due mezzi verso un palo di un semaforo. Una consulenza che pareva dover portare a una richiesta di archiviazione per il militare e a chiudere le indagini per omicidio stradale solo per Bouzidi, che con la sua "guida spregiudicata ed estremamente pericolosa" si è "assunto il rischio delle conseguenze".
Le ricostruzioni opposte della difesa e della famiglia di Ramy
I consulenti della difesa Fares e della famiglia di Ramy, però, avevano fornito ricostruzioni diverse. L'urto tra l'auto dei carabinieri e lo scooter, per l'ingegnere Matteo Villaraggia, consulente dei familiari assistiti dall'avvocatessa Barbara Indovina, "non può essere avvenuto in prossimità del palo semaforico, bensì poco prima dell'intersezione, quando i veicoli erano affiancati". Un urto, dunque, uno speronamento prima della fase finale. I pm della Procura diretta da Marcello Viola hanno rivalutato anche le controdeduzioni dei consulenti e quelle poi ancora successive del loro esperto e hanno preso una linea diversa dalla prima relazione.
L'indagine per depistaggio e favoreggiamento
Resta aperta, infine, l'inchiesta che vede altri carabinieri indagati per depistaggio e favoreggiamento, perché in due avrebbero intimato a un teste di cancellare un video.