Quirinale, Mattarella nella lista 'russofobi' di Mosca, la Farnesina convoca l’ambasciatore, solidarietà bipartisan

Quirinale, Mattarella nella lista 'russofobi' di Mosca, la Farnesina convoca l’ambasciatore, solidarietà bipartisan

Quirinale, Mattarella nella lista 'russofobi' di Mosca, la Farnesina convoca l’ambasciatore, solidarietà bipartisan Photo Credit: Agenzia Fotogramma


In questo elenco ci sono anche altri esponenti del governo italiano, come il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, e il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in entrambi i casi per delle interviste al quotidiano 'Il Messaggero'

Una sorta di 'lista di proscrizione' per chi, secondo Mosca, si sarebbe 'macchiato' di "russofobia" e "incitamento all'odio". Ma non è il web sommerso, bensì il sito ufficiale del ministero degli Esteri russo a pubblicarla, riprendendo interviste, stralci di interventi o passaggi di conferenza stampa in cui, dal punto di vista del governo della Federazione russa, ci sarebbero messaggi nemmeno troppo subliminali contro il proprio Paese.

La lista

In questa lista ci sono quasi tutte le personalità più importanti dell'Occidente: dall'ex presidente Usa, Joe Biden, alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, capi di Stato e di governo. Per ben due volte, poi, viene citato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in questa sezione del portale denominata "Esempi di dichiarazioni di funzionari e rappresentanti delle élite dei paesi occidentali nei confronti della Russia, che utilizzano 'incitamento all'odio', 2025". Al centro c'è il passaggio pronunciato il 5 febbraio scorso alla Cerimonia di consegna dell’onorificenza accademica di Dottore honoris causa dall’Università di Marsiglia, che provocò già all'epoca la reazione scomposta di Mosca. In quell'occasione Mattarella, ripercorrendo le fasi storiche della crisi economica mondiale del 1929, disse: "Fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali. Il risultato fu l’accentuarsi di un clima di conflitto - anziché di cooperazione - pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura".

Montecassino

Il capo dello Stato è citato anche una seconda volta, riprendendo un intervento tenuto in occasione delle commemorazioni per l'80esimo anniversario della battaglia di Montecassino. La parte che i russi additano è quella in cui affermò che "l’orrore della guerra, la tragedia inumana del popolo ucraino, riconduce alla memoria le devastazioni che colpirono i Paesi europei e ci richiamano a un rinnovato impegno nella difesa della pace, della libertà, dello stato di diritto - contro le dittature - valori per i quali i caduti onorati in questo cimitero donarono la vita". In questo elenco ci sono anche altri esponenti del governo italiano, come il ministro degli Esteri e vice presidente del Consiglio, Antonio Tajani, e il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in entrambi i casi per delle interviste al 'Messaggero', del 24 febbraio 2024 quella del vicepremier e del 6 marzo 2024 quella del suo collega. Quello che crea ancora maggiore scalpore, oltre alla lista, è anche il messaggio postato su Telegram da Marija Zacharova, portavoce del ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov. Si tratta di uno sticker, come comunemente si trovano sulle piattaforme social, con l'avatar di Zacharova in abiti tradizionali, pubblicato subito dopo il link all'elenco, e una scritta: "Ukokoshit", che significa "uccidere". Con sinonimi o interpretazioni che non hanno mai accezioni diverse da quelle negative.

Tajani

Tajani ha immediatamente convocato l’ambasciatore della Federazione russa in Italia "per contestargli l’inserimento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di altre cariche istituzionali della Repubblica italiana in un elenco di presunti russofobi", si legge in una nota della Farnesina. In cui viene specificato che il ministro degli Esteri considera questa "una provocazione alla Repubblica e al popolo italiano e offre la sua solidarietà istituzionale e personale al presidente Mattarella". La solidarietà al capo dello Stato è unanime. "L’Italia ha scelto con fermezza di stare al fianco dell’Ucraina di fronte alla brutale guerra di aggressione scatenata dalla Russia ormai tre anni fa, e continua a garantire il proprio sostegno al popolo ucraino nella sua eroica resistenza. La pubblicazione da parte del Ministero degli Esteri di una lista di presunti 'russofobi', accusati di aver 'incitato all’odio' contro la Russia, non è altro che l’ennesima operazione di propaganda, finalizzata a distogliere l’attenzione dalle gravi responsabilità di Mosca, ben note alla comunità internazionale e che la comunità internazionale ha condannato fin dall'inizio", verga in una nota la premier, Giorgia Meloni. Che esprime vicinanza a Mattarella, Tajani, Crosetto e "tutti coloro che sono stati destinatari di questa inaccettabile provocazione".

I Presidenti

Le più alte cariche fanno quadrato: "Solidarietà al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Le accuse mosse nei suoi confronti dal ministero degli Esteri russo sono gravi e inaccettabili. Grazie al Presidente per il suo forte impegno per la pace e il dialogo", dichiara il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. "Sono gravi e inaccettabili le minacce indirizzate al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani e al ministro Guido Crosetto, così come l’inserimento dei loro nominativi in un elenco di presunti 'russofobi' da parte del ministero degli Esteri di Mosca. A loro giunga la piena, sincera e affettuosa solidarietà mia personale e del Senato della Repubblica", scrive sui social, Ignazio La Russa. I messaggi arrivano da ministri, capigruppo, parlamentari, leader di partito, presidenti di Regione, sindaci: da Fratelli d'Italia a Pd, FI, Noi Moderati, Italia viva, M5S, Azione, Avs. Per Nello Musumeci "sono gravi e inaccettabili gli attacchi e l’inserimento del presidente Mattarella, del Vicepremier Tajani e del ministro Crosetto nella cosiddetta lista dei 'russofobi' diffusa da Mosca". Solidarietà anche dalla ministra per le Riforme, Elisabetta Casellati: "L’inserimento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dei ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto in una lista di presunti soggetti 'russofobi' è una provocazione grave e del tutto ingiustificata verso il nostro Paese. L’Italia e le sue istituzioni non sono contro nessuno: sono dalla parte della libertà, della democrazia e della pace. Al capo dello Stato e ai colleghi ministri va la mia piena solidarietà e vicinanza".

I partiti

La segretaria dem, Elly Schlein, interviene con una nota: "L’inserimento del presidente Mattarella in una lista di presunti russofobi da parte della Russia di Putin è inaccettabile, grave e inqualificabile. Il presidente Mattarella ha il pieno sostegno nostro e degli italiani, siamo con lui contro ogni tentativo di inquinare, distorcere, minacciare la democrazia. Piena solidarietà dal Partito Democratico". Si affida ai social Matteo Renzi: "Sono orgoglioso e grato che Sergio Mattarella sia il rappresentante del Paese, la guida delle forze armate, il garante dell’unità nazionale. Tutti con te, presidente". Carlo Calenda, infine, commenta: "Non è la prima volta che i russi attaccano Mattarella e questo dimostra due cose: innanzitutto che Mattarella è nel giusto, e che Dio ce lo preservi, e che i russi sono pericolosi imperialisti dittatori che bisogna contenere". 


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