Quirinale, arriva lo stop all’operazione ‘scoiattolo’, Silvio Berlusconi pensa ad un altro candidato

Quirinale, arriva lo stop all’operazione ‘scoiattolo’, Silvio Berlusconi pensa ad un altro candidato

Quirinale, arriva lo stop all’operazione ‘scoiattolo’, Silvio Berlusconi pensa ad un altro candidato


Vittorio Sgarbi, che in questi giorni ha aiutato l’ex presidente del Consiglio a contattare i parlamentari in vista della votazione per il Colle, ha dichiarato che l'iniziativa "si è fermata": “mancano i voti”. E Mario Draghi incontra Sergio Mattarella

A sorpresa stamani incontro fra il Presidente Sergio Mattarella e il premier Mario Draghi, che è salito al Colle, ufficialmente per parlare dell’attività di governo, ma è difficile pensare che non abbiano discusso pure dell’elezione del nuovo Capo dello Stato. Draghi ha visto anche il presidente della Camera Roberto Fico.

Sgarbi

Poi, c’è Vittorio Sgarbi, che in questi giorni ha aiutato Silvio Berlusconi a contattare i parlamentari in vista del voto per il Quirinale, e che ha dichiarato che l'operazione, chiamata scoiattolo, "si è fermata ", perché al leader di FI "mancano circa 100 voti". E ha aggiunto che “il Cavaliere sta pensando ad una via d’uscita onorevole e ad un nome a lui gradito, forse Mattarella”. Dal suo canto dalla Lega il Segretario Matteo Salvini blinda invece Draghi a Palazzo Chigi e il governo: “Sono intoccabili, soprattutto se si guarda al Pnrr”. Giovedì il vertice del centrodestra, domani quello del centrosinistra, si vedranno Letta, Conte e Speranza.


La capigruppo

E sul voto per eleggere il prossimo presidente della Repubblica pesa l'incognita dei grandi elettori positivi al Covid. Ieri sera una nuova riunione dei capigruppo di Montecitorio si è conclusa con un nulla di fatto: non potranno votare, è la linea confermata. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha illustrato le criticità del voto da remoto o in presenza alla Camera, con un lungo speech ha chiarito le ragioni sia di natura costituzionale che regolamentare, nonché quella sanitaria per cui non possono votare. C'è stato un ampio dibattito, durante il quale il centrodestra ha insistito sulla necessità di dare a tutti la possibilità di votare mentre per il centrosinistra, Pd e Leu, non è possibile far partecipare i delegati positivi al Covid alla votazione. Alla fine Fico ha concesso il via libera ad una istruttoria, richiesta unanimemente da tutti i gruppi, per far votare i negativi con la febbre, ossia temperatura sopra i 37,5 gradi che, ad oggi, non possono entrare nel Palazzo.


I delegati regionali

Altra sollecitazione trasversale è stata quella sui delegati che si trovano nelle isole e sono sprovvisti di super green pass, ma per intervenire su questi serve una norma da parte del governo. Anche per questo oggi Fdi ha presentato un ordine del giorno alla Camera al dl super green pass chiedendo al governo che "sia garantito a tutti i 1009 delegati di partecipare al voto, anche a coloro che dovessero risultare positivi al Covid, in quarantena oche abbiano scelto nel rispetto della legge di non vaccinarsi. È infatti fondamentale che tutti gli aventi diritto al voto siano messi in condizione di partecipare alle operazioni di voto. Non permetterlo sarebbe una grave violazione del dettato costituzionale", ha spiegato il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida. Fdi ha ricordato inoltre che il ministero della Salute, con la circolare dello scorso 13 gennaio, ha ribadito che lo spostamento di positivi o in quarantena è possibile ed è già applicazione anche in questo caso". Intanto lunedì mattina si terrà una capigruppo congiunta di Camera e Senato per ribadire le modalità di voto in tempi di Covid, ossia ingressi, voto per fasce orarie a gruppi di 50 per volta, super green pass per servizi di ristorazione e quant'altro. E non è escluso che torni all'ordine del giorno anche la questione dei positivi.


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