
Procedono le inchieste su traghettopoli, i biglietti gratis erano un usanza di cortesia, non finalizzata a favori Photo Credit: agenzia ipa
23 aprile 2025, ore 19:00
Accertate irregolarita sul ricambio di pezzi, non rispettate le norme europee relative agli impatti ambientali, sequestrate preventivamente tre navi , per un valore di 64 milioni di euro
È stato interrogato in procura a Genova dal pm Walter Cotugno l'amministratore delegato di Moby Achille Onorato. L'imprenditore, figlio di Vincenzo Onorato, è indagato nell'ambito dell'inchiesta sui biglietti dei traghetti regalati a ufficiali della capitaneria, per lui non è stata chiesta alcuna misura. Il manager, accusato di corruzione, si è presentato in procura con l'avvocato Pasquale Pantano e non ha risposto alle domande degli inquirenti Domani mattina, invece, continueranno gli interrogatori preventivi davanti alla giudice Silvia Carpanini per gli indagati per cui la procura ha chiesto le misure cautelari (2 arresti domiciliari e 11 interdittive).
Usanza comune a tutte le compagnie
Già altri indagati erano stati sentiti e avevano sostenuto che i biglietti gratis erano solo "un'usanza comune a tutte le compagnie", una sorta di omaggio che nulla avrebbe a che fare con la corruzione. Gli interrogatori finiranno il 30 aprile, poi la giudice con un unico provvedimento deciderà se accogliere o meno le richieste di misura cautelare. Secondo l'impianto accusatorio, le navi delle società erano prive dei requisiti fissati dalla normativa internazionale in materia ambientale: alcuni componenti dei motori principali e dei diesel generatori di corrente sarebbero stati manomessi o sostituiti con pezzi di ricambio non originali e, quindi, non conformi alle norme, che sarebbero state aggirate con attestazioni fasulle riportate sui registri o attraverso la contraffazione dei segni di autenticazione di competenza delle autorità pubbliche.
Tre traghetti sotto sequestro
La procura nelle scorse settimane aveva chiesto e ottenuto il sequestro preventivo di tre traghetti per un valore di oltre 64 milioni. Da questo primo filone è nata una seconda tranche di inchiesta che vede coinvolte una quarantina di persone tra magistrati, forze dell'ordine e alti funzionari delle Prefetture, che avrebbero beneficiato dei biglietti gratis, definiti “gold” per la Sardegna e la Sicilia.