Parte il G7 della cultura a Napoli, Giuli, "continuare a stare al fianco all'Ucraina"

Parte il G7 della cultura a Napoli, Giuli, "continuare a stare al fianco all'Ucraina"

Parte il G7 della cultura a Napoli, Giuli, "continuare a stare al fianco all'Ucraina" Photo Credit: agenziafotogramma.it


Il nuovo ministro della Cultura ha accolto i suoi omologhi del G7 a Napoli per il vertice internazionale

Nell'anno della presidenza italiana del G7, a margine del vertice tra i leader che si è tenuto in Puglia, continuano i vertici tematici ospitati dai ministri italiani in varie parti del Paese. Quello che però nelle ultime settimane ha fatto sicuramente più discutere è quello dei ministri della cultura appena partito a Napoli e ospitato dall'appena nominato Alessandro Giuli. A prendere parte al vertice anche il ministro della Cultura e delle comunicazioni strategiche dell'Ucraina Mikola Tochytskyi. Proprio dell'Ucraina il neo ministro Giuli ha parlato per ribadire l'importanza del continuare a garantire il sostegno della comunità internazionale a Kiev. "La cultura è identità e anima di una nazione ed è un imperativo proteggerla dalle minacce del nostro tempo" ha dichiarato Giuli. "La guerra al popolo ucraino sta provocando anche un attacco indiscriminato al suo patrimonio culturale".


Le polemiche prima del vertice

Nell'occhio del ciclone il G7 dei ministri della Cultura c'era finito per due vicende strettamente legate tra loro. La prima è stata senz'altro il caso Boccia-Sangiuliano, con gli incontri e i sopralluoghi che i due hanno (o avrebbero) effettuato sui luoghi dell'evento e in particolare nel Parco archeologico di Pompei, dove è previsto un passaggio dei ministri della cultura in visita. E ancora, dopo le dimissioni di Gennaro Sangiuliano, l'organizzazione di un vertice presieduto da un ministro appena insediato (quest'ultimo aspetto non è poi così bizzarro guardando alla storia politica italiana degli ultimi anni, basti pensare al G7 del 2018 al quale il neo eletto presidente del Consiglio Giuseppe Conte partecipò appena il giorno dopo la sua nomina, a poche ore dal giuramento al Quirinale).


Giuli, "la cultura è il pilastro della convivenza civile"

In un momento storico assai complesso, visti gli scenari di guerra in corso nel mondo, il ministro della Cultura ha voluto ricordare nelle sue dichiarazioni iniziali proprio il ruolo che la cultura stessa ricopra come "pilastro centrale della convivenza civile" e come il nostro Paese creda fortemente in questo ruolo come "formidabile strumento di comprensione reciproca e di confronto, un antidoto a ogni forma di discriminazione ed estremismo, un formidabile volano di sviluppo sostenibile".


Traffici illegali, cambiamenti climatici, disastri naturali: le minacce da affrontare

Nel suo intervento di apertura il neo ministro della Cultura ha elencato anche le prossime minacce da affrontare per il mondo della cultura, dal traffico illecito di beni culturali ("un mercato sempre fiorente") al clima che cambia. Il primo "stupra il patrimonio culturale di ogni Nazione", mentre i secondi sono "un'altra minaccia che sta assumendo sempre più i caratteri di una vera emergenza". Secondo Giuli è necessario concordare un approccio condiviso per trovare delle soluzioni efficaci e di lungo respiro.



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