Omicidio Ilaria Sula: Mark Samson scrive una lettera ai pm, ero stanco di aspettarla, lei cercava altre persone

Omicidio Ilaria Sula: Mark Samson scrive una lettera ai pm, ero stanco di aspettarla, lei cercava altre persone Photo Credit: agenziafotogramma.it
29 aprile 2025, ore 14:30
Il giovane filippino, reo confesso dell'omicidio di Ilaria Sula, ha scritto ai magistrati che indagano sul caso, raccontando la sua versione delle ore precedenti il delitto
La banalità del male, che si insinua nelle vite apparentemente normali di due giovani che hanno avuto una relazione sentimentale, la freddezza, il distacco del racconto di uno dei due, che si è armato contro l'altra, che l'ha trucidata e poi ne ha gettato via il cadavere in un dirupo: sono elementi che emergono dalla lettera che Mark Samson, il 23enne, accusato di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, scrive ai pm che indagano sull'omicidio di Ilaria Sula.
Una lunga chiacchierata serale e poi la notte insieme
La cornice del delitto è tragicamente intrisa di normalità ."Dalle 22.15 a mezzanotte", scrive, "abbiamo parlato della nostra relazione, del fatto che mi dava fastidio e mi ero stancato di aspettare e lei nel frattempo cercava altre persone con cui legare. Si era fatto tardi e quindi mi chiese se poteva rimanere a dormire da me. Le ho dato un pigiama con cui potesse dormire comoda''. Così Mark Samson, reo confesso dell'omicidio di Ilaria Sula, in una lettera inviata ai pm in cui racconta la sua versione sulle ore precedenti l'omicidio della studentessa uccisa nell'appartamento di famiglia in via Homs nel quartiere Africano. I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, contestano al ragazzo l'omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e l'occultamento di cadavere. Mentre la madre di Samson è indagata per concorso in occultamento di cadavere. ''Ci sdraiamo sul mio letto, iniziamo a parlare delle cose belle vissute insieme, le esperienze, i viaggi, e i nomignoli che ci siamo dati - scrive anche Samson - 'Amore', 'tesoro', 'vita', per poi passare a quelli albanesi 'shpirt' 'zemra ime' e a quelli filippini 'bebe ko', 'mahal', 'asawa'".
Samson si è fermato a comprare le sigarette con il cadavere in auto
Nello scritto poi il 23enne si sofferma su quanto avvenuto dopo l'accoltellamento, la mattina del 26 marzo, e sul suo tentativo di sbarazzarsi del cadavere, chiudendolo in una valigia e lanciandolo in un burrone nella zona di Capranica Prenestina. "Ho aperto tutti gli sportelli dell'auto per vedere se il trolley entrava sui sedili al posto del portabagagli ma invano", scrive per poi aggiungere qualche riga dopo di essere tornato nell'abitazione di via Homs, nel quartiere Africano a Roma, per prendere la valigia. "Porto il trolley fuori dal condominio, era una giornata con un sole splendente, abbagliante. Vedo due ragazze che vengono nella mia direzione, le lascio passare e subito dopo sollevo il trolley senza l'aiuto di nessuno: apro il vano portabagagli e mi fermo un attimo per riprendere le forze". E ancora: "risollevo la borsa e la sistemo sul lato destro del portabagagli e parto senza una direzione precisa. Verso le 16:30 mi fermo ad un tabaccaio e compro le sigarette e un accendino", aggiunge. Il comportamento glaciale, senza ripensamenti, sul delitto appena compiuto erano stati manifestati da Samson già durante l'interrogatorio di garanzia, davanti al Giudice per le Indagini Preliminari, che aveva convalidato il fermo e disposto la custodia in carcere per lui. In quel caso, Samson aveva detto di essere andato a mangiare una piadina con un'amica, dopo essersi disfatto del cadavere di Ilaria.