Nuovo ultimatum di Trump a Putin per il cessate il fuoco in Ucraina

Nuovo ultimatum di Trump a Putin per il cessate il fuoco in Ucraina

Nuovo ultimatum di Trump a Putin per il cessate il fuoco in Ucraina


28 luglio 2025, ore 17:47

Durante l’incontro con il premier britannico Starmer, promette aiuti umanitari per Gaza, accusa l’Iran e annuncia una nuova scadenza per la pace in Ucraina

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accorciato l’ultimatum che aveva dato a Vladimir Putin per terminare la guerra in Ucraina. Lo scorso 14 luglio Trump aveva dato alla Russia 50 giorni di tempo per accettare un cessate il fuoco, sostenendo che altrimenti avrebbe imposto pesanti sanzioni sia dirette che “indirette”: adesso invece Trump ha annunciato un ultimatum di dieci o dodici giorni a partire da oggi. Durante un incontro con il primo ministro britannico Keir Starmer in Scozia, Trump ha di nuovo detto di essere deluso da Putin, con cui aveva sempre sostenuto di avere un «ottimo rapporto», ma da cui negli ultimi tempi si è progressivamente allontanato. Le sue parole sono state accolte con favore da Kiev: “Grazie al presidente Trump per aver trasmesso un messaggio di pace chiaro e fermo”, ha commentato sui social il consigliere presidenziale ucraino Andriy Yermak, sottolineando che “quando l’America guida con forza, gli altri ci pensano due volte”. Sull'ipotesi di un possibile incontro di persona con il presidente russo Vladimir Putin, il presidente degli Stati Uniti ha risposto: “Non mi interessa più parlare. Parla in modo così gentile, con grande rispetto e poi, la notte dopo, la gente muore perché un missile colpisce una città”.

Trump ha poi affrontato la situazione in Medio Oriente, affermando che il gruppo terroristico di Hamas "è diventato difficile da gestire negli ultimi giorni" e che sono in corso colloqui con il premier israeliano Benyamin Netanyahu su diversi "piani" per la liberazione degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. Sul piano umanitario, ha annunciato la creazione di centri alimentari nella Striscia, in collaborazione con "persone molto valide", e l’impegno degli Stati Uniti a finanziare la distribuzione di cibo. "Abbiamo incassato migliaia di miliardi di dollari", ha detto, riferendosi presumibilmente ai dazi sulle importazioni, "e ne spenderemo una parte per comprare cibo". Trump ha aggiunto che anche altri Paesi contribuiranno all'iniziativa: "So che anche la vostra nazione si sta unendo a noi", ha detto a Starmer, riferendosi al Regno Unito, "e anche le nazioni europee ci stanno sostenendo". L'obiettivo, ha spiegato, è "permettere alla gente di accedere liberamente agli aiuti", senza barriere: "Non avremo recinzioni. Il cibo è lì, ma le persone non possono prenderlo. È pazzesco quello che succede". Il presidente ha poi rivolto accuse all’Iran, sostenendo che Teheran "sta inviando segnali molto negativi" e che avrebbe interferito nelle trattative su Gaza "mandando messaggi ad Hamas". 


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