Nuovi attacchi russi in Ucraina, per Zelensky gli "obiettivi di Putin restano immutati", mentre dalla Casa Bianca Trump minaccia dazi alla Russia senza cessate il fuoco

Nuovi attacchi russi in Ucraina, per Zelensky gli "obiettivi di Putin restano immutati", mentre dalla Casa Bianca Trump minaccia dazi alla Russia senza cessate il fuoco Photo Credit: https://agenziafotogramma.it/
08 marzo 2025, ore 11:59 , agg. alle 12:21
I raid russi si sono concentrati nella parte orientale dell'Ucraina, con vittime a Dobropillia e Kharkiv. Mosca ha, poi, intercettato e abbattutto 31 droni di Kiev direttia Leningrado
RAID RUSSI IN UCRAINA E LA RISPOSTA DI KIEV
Nuovi attacchi russi hanno colpito l'Ucraina orientale durante la notte, provocando almeno 12 vittime a Dobropillia e danni significativi a una fabbrica a Kharkiv. Mosca ha poi dichiarato di aver intercettato e abbattuto 31 droni ucraini, uno dei quali avrebbe preso di mira una raffineria nella regione di Leningrado. Kiev ha risposto immediatamente agli attacchi, con il presidente Volodymyr Zelensky che ha ribadito come gli obiettivi della Russia restino invariati nonostante i bombardamenti. Nel frattempo, l’Ucraina continua a cercare sostegno internazionale per respingere l’offensiva russa, mentre la comunità internazionale osserva con preoccupazione l’intensificarsi delle operazioni militari.
LE PAROLE DI DONALD TRUMP
Donald Trump ha reagito alla situazione in modo contraddittorio: da un lato ha minacciato nuove sanzioni contro Mosca, dall’altro ha ammesso pubblicamente di trovare più semplice negoziare con Vladimir Putin che con Zelensky. “Credo a Putin, penso che i rapporti con la Russia stiano andando bene, ma in questo momento stanno bombardando senza sosta l’Ucraina”, ha dichiarato dallo Studio Ovale. Il tycoon ha poi aggiunto che trattare con Kiev è più complicato perché, secondo lui, "non ha le carte giuste", mentre Mosca, sarebbe in una posizione di forza. Quando è stato chiesto a Trump perché non fornire a Kiev sistemi di difesa aerea per contrastare gli attacchi russi, il presidente americano ha risposto in modo netto: "Devo essere certo che vogliano davvero un accordo. Altrimenti, ce ne andiamo, perché noi vogliamo che si siedano al tavolo delle trattative". Trump ha poi riconosciuto che Putin ha intensificato i bombardamenti dopo la sospensione dell’assistenza militare e di intelligence statunitense all’Ucraina e ha ammesso che il leader del Cremlino "sta facendo esattamente quello che farebbe chiunque altro al suo posto". Trump non ha risparmiato critiche anche all'Europa, accusandola di non avere un piano per porre fine alla guerra. "Non sanno come chiudere il conflitto", ha detto, aggiungendo che lui, invece, avrebbe un’idea chiara su come fare per raggiungere la pace. Prima ancora di rilasciare queste dichiarazioni dallo Studio Ovale, il presidente statunitense aveva lanciato un messaggio sul suo social Truth, annunciando l’intenzione di imporre nuove sanzioni economiche a Mosca se non verrà raggiunto un cessate il fuoco. Ha avvertito Russia e Ucraina di sedersi subito al tavolo negoziale, prima che la situazione peggiori ulteriormente. Una minaccia, però, che appare più simbolica che concreta, visto che la Russia è già sottoposta alle sanzioni occidentali più dure della sua storia e ha trovato nel sostegno cinese e in altre alleanze economiche alternative il modo di aggirarle.
PUTIN SAREBBE PRONTO A NEGOZIARE
Nonostante le dichiarazioni di Trump, sembra sempre più convinto che Putin voglia negoziare. Secondo Bloomberg, il leader russo sarebbe disposto a discutere una tregua temporanea, ma solo se si faranno progressi concreti verso un accordo di pace definitivo. Mosca insisterebbe per stabilire in anticipo i parametri di un’eventuale missione di peacekeeping, compresi i paesi che vi parteciperanno. In risposta alle dichiarazioni di Trump, Zelensky ha voluto chiarire la posizione ucraina: "Stiamo lavorando intensamente con il team del presidente Trump a diversi livelli. Il nostro obiettivo è la pace nel minor tempo possibile", ha detto nel suo discorso quotidiano trasmesso sui social media.
IL VERTICE DI RIAD PROSSIMA SETTIMANA
Tutti gli occhi ora sono puntati sull’incontro previsto per martedì a Riad tra la delegazione americana, composta dal segretario di Stato Marco Rubio, dal consigliere per la sicurezza nazionale Michael Walz e dall’inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff, e quella ucraina, guidata da Andriy Yermak, uno dei principali consiglieri di Zelensky. Walz ha cercato di rassicurare tutti affermando che "le cose torneranno sui giusti binari". Il dialogo dovrebbe ripartire dall’accordo sulle terre rare, considerato da Trump un elemento chiave prima di avviare eventuali negoziati più ampi.
IL RUOLO DELL'EUROPA
Nel frattempo, l’Europa cerca di capire il proprio ruolo nella crisi tra Ucraina, Russia e Stati Uniti, ma la sua decisione di incrementare la produzione di armamenti ha già provocato una dura reazione del Cremlino. Mosca, infatti, ha dichiarato che non esclude di adottare "contromisure adeguate", considerando la mossa dell'Unione come ostile. Il conflitto è ancora lontano da una soluzione e le tensioni internazionali sono in aumento, il futuro della guerra in Ucraina resta incerto, mentre le principali potenze mondiali cercano di posizionarsi strategicamente per influenzare il corso degli eventi.