“Non prendiamo bambini”. A Milano Marittima polemica per il lido che vieta l’ingresso ai più piccoli

“Non prendiamo bambini”. A Milano Marittima polemica per il lido che vieta l’ingresso ai più piccoli

“Non prendiamo bambini”. A Milano Marittima polemica per il lido che vieta l’ingresso ai più piccoli Photo Credit: ANSA / FRANCESCA RUGGIERI


La risposta del gestore: “Facciamo così da 33 anni. Chi viene qui lo fa per stare più sereno”

Per molti italiani in ferie la tranquillità della meta di vacanza è una prerogativa irrinunciabile. Tutti noi, almeno una volta, siamo stati disturbati – nel nostro ruolo di turisti o di semplici cittadini – da bambini frignanti sui mezzi pubblici o al ristorante, passeggeri urlanti al telefono, vicini di ombrellone con la musica a tutto volume. Per queto molte attività commerciali, consce della voglia di pace e calma tanto agognata dai propri clienti, negli anni si sono attrezzati per preservarla. Ed ecco, puntuali, sorgere le polemiche. L’ultima arriva da Milano Marittima, dove un lido ha deciso di vietare l’ingresso presso i propri spazi alle famiglie con bambini.


Il caso

A finire nell’occhio del ciclone uno stabilimento balneare della popolare meta turistica. Tutto è cominciato quando Andrea Mussini, cittadino modenese in vacanza a Milano Marittima con la moglie e il figlio di cinque anni e mezzo, ha provato a chiamare presso il lido per prenotare un pranzo con la propria famiglia. “Non prendiamo bambini” sarebbe stata la risposta del bagno accolta con sgomento dal turista che, infuriato, si è rivolto al Corriere di Romagna e alla Gazzetta di Modena per denunciare la situazione.

"Siamo soliti mangiare fuori a pranzo e cena e tutti i giorni, per noi la vacanza è questo. Nostro figlio è abituato a stare a tavola, non disturba, non ha bisogno di seggiolone e non abbiamo mai avuto problemi, ristoranti stellati compresi", racconta Mussini, al quale proprio non è andato giù il divieto imposto dallo stabilimento.


La scelta dello stabilimento

Non si è fatta attendere la risposta del titolare del lido che ha spiegato i motivi di un regolamento, quello che vieta l’ingresso dei più piccoli, messo in campo da molto tempo. "Non odiamo i bambini, da 33 anni facciamo così", ha raccontato alla stampa. “All'inizio venivano solo giovani ed erano le famiglie a puntare su altri bagni. Ora vengono persone di tutte le età e scelgono noi perché vogliono stare più serene, sapendo che qui non ci sono bambini piccoli perché solitamente li prendiamo dai 10 anni in su, sia in spiaggia che al ristorante, con eccezioni che possono riguardare particolari momenti della settimana o persone con le quali abbiamo un particolare rapporto di fiducia". L’imprenditore, insomma, rivendica una scelta che, dal suo punto di vista, è completamente legittima. "Mi sto solo ritagliando una fetta di clientela – prosegue – così come fanno a Milano Marittima altri tre o quattro alberghi e un mio collega. Se il turista si è offeso si è sbagliato, non avevamo nulla contro lui o suo figlio, è pieno di locali che lo avrebbero accolto senza problemi. Non prendo più neppure compleanni o addii al celibato o nubilato, per lo stesso motivo: disturbano l'atmosfera tranquilla. Così rinuncio ad una barca di soldi per tutelare il mio lavoro".


Il commento del sindaco

Una volta montato il caso, anche il sindaco di Cerviam, Mattia Missiroli, è intervenuto per esprimere il proprio parere. “Sono contrario” ha affermato il primo cittadino che non era a conoscenza della preclusione. “Un locale deve essere aperto al pubblico, bambini compresi, salvo particolari limitazioni. Non è ammissibile, ne va dell'immagine della località, aperta a tutti", ha concluso Missiroli.



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