Non ci toglierete lo Stadio

Non ci toglierete lo Stadio

Non ci toglierete lo Stadio


La minaccia terroristica non cambierà la nostra vita. E' la risposta della civiltà alla cieca violenza

Nulla sarà come prima. Lo ripetiamo dal pomeriggio dell'11 settembre 2001. Ed è vero. Ma è altrettanto vero che l'Occidente ha continuato a vivere, secondo il proprio stile, secondo i propri desideri. Sconfiggendo quotidianamente i predicatori d'odio. Il 13 novembre 2015 rappresenta una nuova sfida, da vincere anche attraverso le scelte di tutti noi. Le risposte sono già arrivate anche dal mondo dello Sport, uno degli universi, che terroristi codardi e abbrutiti non potranno mai capire. Perché lo Sport è vita, mentre loro sono solo buio e marciume.

Gli ottantamila spettatori di Wembley, il canto all'unisono della Marsigliese, in terra d'Inghilterra, sono uno schiaffo potentissimo, clamoroso, all'odio cieco e barbaro.

E' bellissimo che questa risposta sia arrivata proprio da uno degli stadi più importanti al mondo, pochi giorni dopo il tentativo di trasformarne un altro - lo Stade de France di Parigi - in un teatro di orrore e morte.

Quegli ottantamila, i tricolori francesi sugli spalti di Wembley e in decine di stadi e Palazzi dello Sport di tutta Europa, sono la reazione più visibile di questi giorni. Hanno sostituito la folla oceanica, che invase Parigi, dopo Charlie Hebdo e segnalano - oggi come a gennaio - che continueranno a perdere, ogni giorno. Che hanno già perso.

Continueremo a giocare a pallone, a basket e a tennis. Continueremo ad appassionarci ai motori, a litigare per un finale di Mondiale, diverso da come lo avevamo sognato. Continueremo ad andare allo stadio.

Questi subumani, tristi parodie di uomini e donne, non potranno mai capire. Nelle persone non vedono altro che figure indistinte, accecati come sono da una dottrina folle e distorta. Credono di farci paura, fino a spingerci a chiuderci in casa, negando la nostra vita e le nostre passioni.

Ci fanno paura, eccome (come potrebbe essere altrimenti), ma la paura è solo un sentimento umano. Ci convivi, la gestisci, la combatti. Anche e soprattutto nel conforto degli altri, di chi era con noi, al nostro fianco, sugli spalti di Wembley.

A cantare a squarciagola la Marsigliese.


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